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  • Il ruolo delle membrane ancestrali nella sindrome da dolore miofasciale del gatto

    (Laura Romanò, DVM, SIAV, IVAS) La sindrome da dolore miofasciale è una problematica comune sia nell’uomo che nell’animale, legata alla presenza di trigger points in concomitanza di alcune condizioni muscolo scheletriche. In campo umano è ormai riconosciuta essere, insieme alla fibromialgia, una condizione che affligge moltissimi pazienti che soffrono di dolore cronico, associato al dolore e alla limitazione di movimento. In campo veterinario, i trigger points miofasciali sono, similmente all’umana, considerati una causa di dolore, ma la letteratura scientifica è ancora povera a riguardo. Alcuni studi condotti sul cavallo e sul cane hanno dimostrato che le caratteristiche cliniche dei trigger points sono le stesse riscontrate nell’uomo. Essi, infatti, si presentano come delle bande tese o noduli nel tessuto muscolare, dolenti alla palpazione e che causano una transitoria fascicolazione dei tessuti superficiali in seguito alla stimolazione meccanica esercitata alla palpazione stessa. In associazione a questo, si osserva una limitazione del movimento e una debolezza della muscolatura coinvolta. Il tessuto fasciale, coinvolto nella formazione di queste aree tensive, è la principale struttura connettiva che mette in comunicazione varie parti del corpo dell’animale, con una biomeccanica ancora non totalmente chiara e intorno alla quale esiste un grande dibattito scientifico. Allo stato attuale non ci sono studi clinici effettuati sul gatto circa l’eziologia dei trigger points e la biomeccanica della fascia, anche se la comunità medica veterinaria sta osservando sempre di più che i gatti che soffrono di dolore cronico, presentano segni clinici quali spasmi muscolari e fascicolazioni che suggeriscono che i trigger points possano essere considerati una causa di dolore anche nei pazienti felini . Il dolore è un’esperienza individuale che presenta sia una componente sensoriale che emozionale e nel gatto, in risposta alla percezione dolorifica, si manifestano stress e alterate funzioni cognitive, paura, ansia e una peggiore qualità di vita. Il dolore nel gatto provoca alterazioni del comportamento come ad esempio minor interesse nella socializzazione, minor gioco e minor movimento. La gestione del dolore rappresenta una componente etica ed economica significativa nella clinica del paziente felino e un approccio multidisciplinare integrato che includa le discipline della MTCV, può impattare positivamente sull’efficacia dei trattamenti convenzionali. L’agopuntura è riconosciuta come un approccio non farmacologico efficace nel trattamento dei trigger points miofasciali sia in campo umano che veterinario. Dal punto di vista della Medicina Tradizionale Cinese la fascia può essere associata al concetto delle Membrane Ancestrali, che hanno un riscontro terapeutico efficace quando incluse nel trattamento di animali che soffrono di problemi muscolo scheletrici cronici come la displasia dell’anca e l’osteoartrosi. Nella mia esperienza personale ho avuto la possibilità di trattare soggetti felini con diagnosi di dolore cronico da osteoartosi, riferiti per trattamenti di fisioterapia e agopuntura. La maggior parte di questi pazienti felini vivevano in appartamento senza accesso all’esterno, con ridotti stimoli mentali e fisici, alimentati con diete povere di proteine. I proprietari lamentavano la riluttanza dei gatti a farsi accarezzare sulla schiena o a essere presi in braccio, una ridotta socializzazione con gli altri componenti della famiglia e maggior tempo speso a dormire. Dal punto di vista clinico i segni più ricorrenti osservati nei gatti erano la presenza di spasmi muscolari e fascicolazioni lungo la schiena, mentre dal punto di vista fisioterapico presentavano principalmente ridotta mobilità articolare del tratto lombosacrale e dell’articolazione dell’anca e multipli trigger points localizzati nella fascia glutea e nei muscoli epiassiali nel tratto toraco-lombare. La diagnosi cinese riguardava per la maggior parte sindrome Bi ossea, debolezza della Wei Qi e deficit energetico di Rene e Fegato. Dato che lo scopo del trattamento multidisciplinare è stato quello di “liberare il movimento” e rilasciare sia le tensioni fisiche che quelle mentali, ho basato i trattamenti di agopuntura sul principio delle Membrane Ancestrali. Le membrane Ancestrali hanno la funzione di mantenere l’integrità anatomica e funzionale delle tra cavità del corpo e giocano un ruolo importante nell’immagazzinare traumi fisici ed emotivi. Inoltre, controllano il movimento, trasportano la Wei Qi e sono influenzate dai meridiani Straordinari . Ho scelto cinque punti di agopuntura per la necessità di utilizzare pochi ma efficaci punti a causa della bassa tollerabilità al trattamento di molti soggetti felini. Cinque perché cinque sono le Membrane Ancestrali e perché nella numerologia cinese antica questo numero rappresenta il centro da cui tutto emerge per trasformarsi . I punti scelti sono legati al livello Shao Yang e ai meridiani straordinari. Nel particolare, sono stati scelti due punti sul meridiano di Vescicola Biliare: GB27 , punto di apertura delle Membrane Ancestrali e punto di intersezione con il Dai Mai, meridiano straordinario strettamente correlato con Fegato e Vescicola Biliare e depositario delle emozioni che necessitano trasformazione. GB41 , come altro punto di apertura delle membrane e punto di apertura del Dai Mai che promuove il libero fluire del Qi di Fegato. Ho scelto un punto sul meridiano di Triplice Riscaldatore, TH5 , come punto accoppiato e punto Luo che permette alla Vescicola Biliare di operare al meglio per eliminare le restrizioni fisiche ed emozionali. E due punti sul meridiano straordinario del Du Mai: GV9 come punto che favorisce il movimento in avanti e GV14 che interseca il meridiano di Vescicola Biliare a livello delle spalle, dove il Dai Mai effettua la sua rotazione più craniale. La valutazione della scala del dolore, attraverso un sistema di questionari e i follow up clinici a tre e sei mesi, hanno permesso di osservare un miglioramento significativo nella maggior parte dei soggetti , suggerendo che le Membrane Ancestrali giocano un ruolo importante nella terapia del dolore cronico nel gatto e che la sindrome da dolore miofasciale sia effettivamente presente anche nel paziente felino. Monteiro, B.P. and Steagall, P.V. (2019) Chronic pain in cats: recent advances in clinical assessment. J Feline Med Surg. 21: 601-614 Boggie L. (2014) Affecting TCM organ function by working with the musculoskeletal system. 40th IVAS-15th ItVAS Joint Conference on Veterinary Acupuncture Proceedings Simons, D.G., Travell, J.G. and Simons, L.S. (1999) General overview. In: Simons DG, Travell JG, Simons LS, Cummings BD, Myofascial pain and dysfunction. The trigger point manual – volume 1. Williams and Wilkins, pp. 13-93 Xiuxia L. et al (2017) Acupuncture for myofascial pain syndrome: a network meta-analysis of 33 randomised controlled trials. Pain Physician. Sep;20(6):E883-E902

  • La terapia neurale: basi neurofisiologiche

    (Francesca Parisi, DVM, SIAV) La terapia neurale è un metodo terapeutico e diagnostico che si basa sulla regolazione del sistema nervoso autonomo (SNA) ottenuta tramite l’iniezione di anestetici locali in particolari zone del corpo che possono essere cicatrici, gangli nervosi, punti di agopuntura, ghiandole, trigger point etc. Nasce in Germania all’inizio del ‘900 dagli studi di due medici, i fratelli Walter e Ferdinand Huneke che per primi utilizzarono la procaina somministrata per via endovenosa. La storia narra che la prima somministrazione di Procaina per via endovenosa effettuata dai fratelli Huneke sia stata occasionale. La sorella dei due medici, infatti, soffriva di una grave forma di emicrania cronica non responsiva a nessun trattamento. Nel 1925 un anziano collega di Ferdinad Huneke suggerì di provare con l’atophanil un antireumatico che nella formulazione intramuscolare conteneva procaina, per rendere indolore l’iniezione locale. Accidentalmente Huneke iniettò alla sorella questa formulazione intramuscolare per via endovenosa durante un attacco di emicrania. In pochi minuti tutti i sintomi dell’emicrania scomparvero e l’effetto si mantenne per diverso tempo. Da questi primi risultati nacque l’intuizione che il merito del miglioramento repentino della paziente fosse dovuto alla procaina contenuta nella soluzione. Cominciarono così i primi studi e le pubblicazioni relative all’effetto di regolazione della procaina sull’intero sistema nervoso autonomo. Ad oggi in letteratura si trovano centinaia di articoli validanti la terapia neurale in medicina umana . In Germania, Spagna e diversi stati del Sud America la terapia neurale è riconosciuta dal governo e insegnata nelle università. Per ben comprendere la terapia neurale è necessario partire da un presupposto fondamentale: l’organismo si autoregola a diversi livelli e con diverse modalità. Uno dei più importanti sistemi di regolazione è il sistema nervoso autonomo (SNA, sistema simpatico e para-simpatico) che controlla e regola le funzioni vitali di ogni organo. Un organo denervato infatti non sviluppa infiammazione: è stato dimostrato che l’attivazione e il mantenimento dei processi infiammatori (acuti o cronici) sono funzioni peculiari del sistema nervoso autonomo. L’infiammazione è neuromodulata , nel senso che è innescata o mantenuta dal Sistema Ortosimpatico, e frenata dal Parasimpatico. Questo controllo può deragliare, a causa di traumi, sovraccarichi o focus irritativi cronici. Un trauma o una lesione di qualsiasi tipo, infatti, crea uno stato di interferenza che si ripercuote su tutto l’organismo attraverso vie neuronali, fasciali e matriciali. L’unità funzionale di questo processo è il metamero , ovvero il segmento di organismo collegato da neuroni sensitivi e motori che, connettendo aree anche lontane dell’organismo, rendono possibili i riflessi cuti-viscerali e viscero-cutanei. (Fig. 1) Possiamo quindi introdurre il concetto di “spina irritativa” (o focus irritativo o campo di interferenza) come un qualsiasi fattore che agisce con carattere di continuità mantenendo una determinata condizione patologica o esacerbandola periodicamente. I tessuti traumatizzati possono diventare spine irritative poiché sono caratterizzati da depolarizzazione permanente delle membrane cellulari ed inviano segnali di eccitazione irregolari e caotici all’intero sistema. (Fig. 2) E’ proprio a livello delle spina irritativa che lavora la terapia neurale . Dunque come identificare l’originaria spina irritativa causa del problema? Troviamo qui un importante punto d’incontro tra terapia neurale ed agopuntura: l’anamnesi dettagliata del paziente, l’ispezione e la palpazione . In terapia neurale così come in agopuntura ogni paziente è unico e ogni parte del suo organismo è collegata. Qualsiasi input impartiamo al paziente avrà ripercussioni su tutto il sistema nella sua interezza. Questo concetto ci permette di curare patologie croniche di difficile risoluzione perché i farmaci comunemente utilizzati non arrivano all’origine del problema e dunque non ne trattano la reale causa, ovvero la depolarizzazione. Gli anestetici locali permettono di correggere la depolarizzazione, azzerare i segnali disturbanti, spegnere i foci irritativi. Con apposite iniezioni di procaina diluita in soluzione fisiologica nel punto specifico della spina irritativa si può resettare la membrana cellulare e attraverso una iperpolarizzazione riportare la cellula al plateau fisiologico. (Fig. 3) Si agisce quindi su punti dolenti, zone dermalgiche, emergenze nervose, trigger points, gangli, cicatrici, aree traumatizzate, in generale sui campi di interferenza che posso avere molte origini differenti (ferite, ustioni, corpi estranei, denti, viti, impianti, materiali chirurgici etc..). Il campo di applicazione della terapia neurale è molto ampio , spazia dalla ginecologia alla cardiologia, dalla gastroenterologia alla reumatologia, dalla neurologia alla chirurgia, alla odontoiatria. Qualunque sia la patologia, se è presente la compartecipazione del Sistema Nervoso Autonomo c’è la possibilità di intervenire con la Terapia Neurale. In medicina umana gli studi e le pubblicazioni relativi all’efficacia della terapia neurale sono ormai moltissimi. L’applicazione di questa terapia sugli animali è invece piuttosto recente in medicina veterinaria. In Italia è possibile specializzarsi nella materia frequentando la scuola Neuralia che organizza corsi per medici e veterinari ( www.neuralia.eu ). Il campo è dunque aperto e i primi risultati sono molto incoraggianti. Bibliografia: BASES PARA LA TERAPIA NEURAL EN CANINOS Y FELINOS. Roberto A. Castro, Editorial Dunken, 2016. TEXTBOOK AND ATLAS OF NEURAL THERAPY: DIAGNOSIS AND THERAPY WITH LOCAL ANESTHETICS. Hans Barop, Thieme publishing group, 2017. LEZIONI DI TERAPIA NEURALE. Scuola Neuralia, 2021.

  • La Kinesiologia applicata in Medicina Veterinaria

    La Kinesiologia applicata è una disciplina che si utilizza in medicina per interrogare il corpo del paziente ed è un utile aiuto diagnostico. Padre di questa disciplina è George Goodhert che agli inizi degli anni ‘60 elaborò un sistema diagnostico/terapeutico piuttosto complesso che ha le sue radici nella Chiropratica e nella MTC. Si tratta del test muscolare , un codice binario per parlare al corpo e ricevere delle risposte da esso con l’aumento o la diminuzione della forza muscolare. Il corpo conosce ogni risposta e non mente , la cosa importante è porre la domanda nel modo giusto. In medicina veterinaria il test muscolare viene eseguito indirettamente con un sostituto che tocca l’animale e utilizza un suo muscolo per la risposta. Molto spesso si usa il metodo dell’ O-ring come nella foto (Fig.1) (Nicoletta Chierichetti, DVM, S.I.A.V.) Per meglio comprendere, il sostituto tocca l’animale con una mano e con l’altra tiene le dita strette con la sua massima forza. Con perdita di forza avrò una risposta negativa, con mantenimento della forza o addirittura aumento della stessa, una risposta positiva. Cosa posso testare con la Kinesiologia applicata? Ponendo un dito su una parte anatomica posso sapere se in quel punto c’è qualcosa che non va, se ho risposta di muscolo debole. Mettendo vicino all’animale una qualsiasi sostanza (cibo, farmaci, fitoterapici, fiori di bach, prodotti omeopatici …) posso sapere se la stessa crea problemi , con conseguente reazione “ muscolo debole “, o se al contrario è una sostanza di cui l’animale necessita e in questo caso avrò una risposta del tipo “ muscolo forte “. Bibliografia: David Walther: “Kinesiologia applicata. Synopsis” Edizione Italiana Ruggero Dujany: “Teoria e impiego pratico della kinesiologia applicata” Tecniche Nuove

  • Laser terapia e laser agopuntura

    (Francesca Parisi, DVM, SIAV) La laserterapia è una tecnica terapeutica utilizzata in fisioterapia per il trattamento del dolore e dell’infiammazione osteo-muscolare e in dermatologia per il trattamento delle ferite e delle infiammazioni cutanee. Il termine LASER è un acronimo che sta per Light Amplification by the Stimulated Emission of Radiation : amplificazione della luce attraverso l’emissione stimolata di radiazioni. Si tratta di una particolare forma di emissione elettromagnetica con caratteristiche di lunghezza d’onda, frequenza ed interazione con la materia peculiari. La luce laser è caratterizzata da monocromaticità, ovvero la luce emessa è costituita da fotoni di un’unica frequenza e quindi di un solo colore; coerenza, ovvero i fotoni emessi hanno tutti la stessa fase; collimazione, i raggi sono tutti paralleli e quindi il fascio di luce laser è indirizzato in un punto specifico e ristretto. Queste caratteristiche permettono alla luce laser di avere un elevata radianza, cioè una quantità di energia emessa estremamente elevata. Un dispositivo laser è composto essenzialmente da 4 componenti: Un mezzo attivo , ovvero un materiale che emette la luce, che può essere sia gassoso (anidride carbonica o una miscela di elio e neon), sia liquido (metanolo, etanolo, ecc.), sia solido (rubino, neodimio o semiconduttori); Un sistema di pompaggio , che trasmette energia al mezzo attivo. Un risonatore ottico che intrappola la luce e la elabora grazie a un sistema di specchi semi riflettenti. Un collimatore , che indirizza la luce. Le radiazioni prodotte dal mezzo attivo sono indirizzate dal sistema di pompaggio verso la cavità ottica o risonatore e poi orientate verso la zona di uscita che emetterà il raggio laser con le caratteristiche stabilite precedentemente dall’operatore. I laser utilizzati in medicina possono essere distinti in base alla potenza e alla sorgente . I laser medicali con potenza di uscita inferiore a 1 W/cm2 sono stati definiti di bassa potenza (LLLT low level laser therapy) ; conseguentemente, i laser eroganti valori superiori a 1 W/cm2 sono stati definiti di alta potenza (HLLT High level laser therapy) . In riferimento alla sorgente, i laser più diffusi sono: i laser a semiconduttori (laser diodici) i laser a elio-neon i laser ad anidride carbonica i laser a neodimio-YAG In fisioterapia e agopuntura si utilizzano principalmente laser a diodi o a neodimio-YAG, a bassa potenza che non emettono calore, suoni o vibrazioni, ma agiscono su quella che viene chiamata biostimolazione . Si ritiene, infatti, che la laserterapia influisca sulla funzione delle cellule del tessuto connettivo, acceleri la riparazione tissutale e agisca come agente antinfiammatorio e antiedemigeno con conseguente effetto analgesico e rigenerativo. La dose somministrata del laser è espressa in Joule/cm2 . Si ricava dal rapporto tra la densità di potenza in uscita del laser (espressa in Watt) moltiplicata per il tempo di esposizione (espresso in minuti secondi), il totale diviso per l’area irradiata (espressa in cm2). I dosaggi variano a seconda del tipo e della potenza del laser utilizzato e possono essere impostati in base all’effetto desiderato. La durata di una seduta di laser terapia può variare da alcuni secondi a 15-20 minuti in base alla patologia e all’area anatomica da trattare. Anche la frequenza delle sedute dipende dalla problematica del paziente: in genere si consigliano 5-10 sedute a distanza di 3-5 giorni l’una dall’altra, ma sarà il medico esperto in laser terapia a stabilire il corretto protocollo personalizzato per ciascun paziente. Un’interessante applicazione della laser terapia è quella che si può fare in medicina tradizionale cinese, specialmente in campo veterinario. Sfruttando le proprietà di biostimolazione della luce laser e la sua caratteristica stimolazione indolore, si possono trattare punti di agopuntura secondo la diagnosi specifica del paziente , sostituendo la stimolazione con aghi con la stimolazione laser, facilitando il trattamento per quei soggetti che difficilmente accettano gli aghi. A partire dagli anni ’60 del secolo scorso, vari ricercatori, soprattutto di lingua tedesca si sono dedicati all’applicazione dei laser a bassa potenza sui punti di agopuntura. La crescita dei lavori scientifici è stata considerevole e ad oggi troviamo ben 1145 lavori scientifici pubblicati, condotti in tutti i campi di applicazione dell’agopuntura. I vantaggi della laser agopuntura sono essenzialmente due: esatta quantificazione dell’energia somministrata in Joule, quindi possibilità di valutare parametri oggettivi completa assenza di dolore durante la stimolazione. A secondo delle modalità applicative distinguiamo diversi tipi di laser-agopuntura: “Laser agopuntura” ovvero la stimolazione sequenziale di ognuno degli agopunti prescelti mediante un unico manipolo laser. “Auriculo laser agopuntura” ovvero l’utilizzo sui punti dell’orecchio di particolari frequenze di emissione del laser. “Laser needle agopuntura” ovvero il posizionamento superficiale sulla cute di più sorgenti laser, le quali stimolino contemporaneamente diversi agopunti ed eroghino simultaneamente lo stesso o diversi stimoli luminosi. “Laser moxibustione” ovvero la stimolazione degli agopunti tramite una sorgente HLLT, laser ad alta potenza. Con questa metodica si riduce il rischio di ustioni del paziente attraverso un maggiore controllo della temperatura, e non si ha la produzione di odori e fumi, che per alcuni pazienti possono essere mal tollerati. “Ago laser” , viene infisso in un punto di agopuntura un ago per infiltrazioni in cui è inserita una fibra ottica che veicola all’interno del punto di agopuntura la radiazione laser. Le lunghezze d’onda laser utilizzate per questo tipo di terapia rientrano nella finestra terapeutica, tra i 600 e i 1070 nm , e la potenza di uscita considerata è generalmente di almeno 10mW. La dose minima efficace per stimolare un punto di agopuntura è considerata di 1,3 J/cm2 . Per quanto riguarda la frequenza di stimolazione , espressa in Hertz (Hz), molti strumenti laser possiedono dei programmi di stimolazione degli agopunti pre-impostati che seguono le frequenze fisse stabilite secondo gli studi di Nogier o di Bahr . Altri strumenti danno la possibiltà di selezionare manualmente la frequenza desiderata per la stimolazione di ciascun punto. Se si ha questa possibilità è interessante creare manualmente un programma specifico per la stimolazione di ciascun meridiano. Secondo gli studi del Dott. Reininger infatti, ciascun meridiano possiede una caratteristica frequenza di risonanza propria e distinguibile dalla frequenza di altri punti presenti su altri meridiani. Si può quindi impostare un programma specifico per ciascun meridiano, con una dose di trattamento per ciascun punto compresa tra 1,5 e 2 J/cm2 e la frequenza specifica di meridiano secondo il seguente schema: Bisogna però considerare che in laser-agopuntura l’azione terapeutica maggiore è esercitata dall’agopunto stesso e solo marginalmente collegabile a quelle che sono semplici modalità di stimolazione. Sappiamo infatti che gli agopunti possono essere stimolati attraverso diverse vie : possiamo massaggiare il punto con le dita praticando digitopressione ; possiamo stimolare il punto attraverso calore indiretto, mediante la combustione di artemisia vulgaris, parleremo allora di moxibustione ; possiamo stimolare gli aghi con corrente elettrica con frequenze e ampiezze d’onda specifiche, parleremo allora di elettroagopuntura; semplicemente possiamo inserire aghi metallici nei punti di agopuntura praticando una classica stimolazione con aghi. Alla base di tutte queste tecniche applicative è fondamentale lo studio e la ricerca della radice del problema dal punto di vista energetico della medicina tradizionale cinese. Solo una corretta diagnosi energetica e dunque un’accurata scelta degli agopunti specifici per il singolo soggetto, permette di raggiungere gli obiettivi terapeutici prefissati. Bibliografia: – Petermann, U. Laser Acupuncture and Local Laser Therapy in veterinary medicine with overview of applied laser type and clinical uses, AJTCVM 2017, vol. 12, n. 1, p 90. Ambrosanio A., 2016, Laserpuntura nel miglioramento della performance sportiva del Barrel Racing Horse. Tesi SIAV – Baxter GD, Bleakley C, McDonough S., 2008, Clinical effectiveness of laser acupuncture: a systematic review. Journal of Acupuncture and Meridian Studies – Lamontanara C., 2016, Studio comparato a confronto del laser e dell’agopuntura nelle patologie dell’arto anteriore del cane. Tesi SIAV – Looney A.L., Rothstein E., 1998, Use of acupuncture to treat psychodermatosis in the dog. Canine Practice – Marques VI, Cassu RN, Nascimento FF, Tavares RCP, Crociolli GC, Guilhen RC, Nicácio GM, Laser Acupuncture for Postoperative Pain Management in Cats

  • Incontinenza urinaria nel cane femmina

    (Monica Scanu, DVM. S.I.A.V.) La forma di incontinenza più diffusa nel cane è causata dall’Incompetenza del Meccanismo dello Sfintere Uretrale ( USMI ) che compare prevalentemente in cagne adulte dopo l’ovariectomia o ovarioisterectomia. Da notare come la dicitura che si utilizza più spesso preveda il termine “meccanismo” anziché chiamarsi semplicemente Incompetenza dello Sfintere Uretrale, visto che nella cagna non esiste un vero e proprio sfintere del collo della Vescica e la continenza è mantenuta da un complesso meccanismo di fattori che interagiscono tra loro.Il tono uretrale dipende infatti da una complessa interazione di componenti neuromuscolari, vascolari ed elasticità passiva e non è del tutto chiaro quale di questi sia deficitario nell’Incompetenza del Meccanismo Uretrale. Nelle cagne sterilizzate c’è una minore espressione dei recettori di LH, FSH e COX-2 rispetto alle cagne intere oltre ad un’aumentata quantità di collagene e riduzione glucosamminoglicani nella parete delle basse vie urinarie che, insieme ad eventuali complicanze chirurgiche durante l’intervento, possono compromettere l’integrità funzionale e strutturale delle basse vie urinarie e causare incompetenza dello sfintere con incontinenza urinaria. (Pegram et al. 2019).Possono verificarsi 2 condizioni: aumentata pressione vescicale con normale chiusura uretrale o insufficiente chiusura sfintere uretrale esterno con normale pressione vescicale (incompetenza dello sfintere). In genere entro 1 anno dalla sterilizzazione può ridursi in modo significativo la pressione di chiusura uretrale anche se a volte diventano incontinenti dopo anni. Trattandosi di una patologia provocata da più di una causa , ci sono diversi elementi da tenere inconsiderazione nella spiegazione del perché tale tipologia di incontinenza è più frequente nelle cagne sterilizzate, vediamo di seguito i fattori predisponenti. FATTORI PREDISPONENTI Ormoni. In seguito alla rimozione delle ovaie vi è un calo degli estrogeni e/o delle gonadotropine circolanti.Normalmente la concentrazione di estrogeni aumenta l’affinità dei recettori α–adrenergici per i mediatorisimpatici contribuendo a mantenere il tono dello sfintere uretrale e la loro diminuzione può quindi essereassociata ad un minor tono di questo sfintere.Tale ipotesi però viene contrastata dal fatto che non tutte le cagne incontinenti trattate con estrogeni riacquistano la continenza e dal fatto che nelle cagne in cui veniva indotta una atrofia ovarica con valori di estrogeni a livelli basali non vi era un aumento del rischio di incontinenza.Si è anche ipotizzato che fosse coinvolta la concentrazione plasmatica di GnRH che, in seguito ad ovariectomia per la mancanza del feed-back negminando concativo delle ovaie, aumenta notevolmente deterentrazioni plasmatiche elevate sia di FSH che LH che potrebbero essere causa dell’aumento del rischio di incontinenza urinaria nelle cagne sterilizzate.Sono ad oggi in atto studi che sembrerebbero dimostrare che il GnRH eserciti un effetto diretto sul tratto inferiore dell’apparato urinario portando alla continenza. In sintesi: l’assenza degli estrogeni si associa ad assottigliamento dell’epitelio uretrale, calo della pressione uretrale, minor risposta allo stimolo adrenergico (simpatico), la pressione-soglia di svuotamento diventa più bassa e, infine, c’è una riduzione del flusso ematico locale (soprattutto a livello di uretra) con perdita del tono muscolare e riduzione delle fibre elastiche. Posizione della vescica. Numerosi autori hanno riscontrato radiograficamente una vescica pelvica durante gli approfondimenti diagnostici negli animali incontinenti; attualmente ci sono buone evidenze che un collo vescicale intrapelvico contribuisca significativamente all’incontinenza urinaria a causa dell’Incompetenza del Meccanismo dello Sfintere. Nel soggetto normale il corpo ed il collo della vescica urinaria si trovano completamente nell’ambito della cavità addominale. Ciò comporta che al termine della minzione la sinergia dei riflessi nervosi somatici ed autonomi ripristini il tono dello sfintere esterno vescicale ed a questo si somma la pressione estrinseca esercitata sul collo della vescica dai visceri e delle pareti addominali.Ciò contribuisce a mantenere il tono dello sfintere stesso e consente alla vescica di riempirsi nuovamente senza permettere la fuoriuscita involontaria di urina. Nei soggetti con “vescica pelvica”, invece, la pressione esercitata dalla muscolatura addominale e dai visceri contenuti nella cavità peritoneale si esercita sul corpo e non sul collo della vescica: ne risulta che nelle condizioni in cui viene a mancare il controllo volontario sullo sfintere esterno vescicale (es. durante il sonno) oppure quando il soggetto si trova in decubito ventrale o laterale, l’urina defluisce in maniera incontrollata. Lunghezza dell’uretra. Esiste una considerevole variabilità nella lunghezza dell’uretra nelle cagne di taglie differenti. In ogni caso, tenendo conto della taglia, le cagne con Incompetenza del Meccanismo dello Sfintere Uretrale tendono ad avere uretre più corte di quelle delle cagne continenti. Taglia dell’animale. La taglia dell’animale sembrerebbe essere un fattore di rischio, visto che le razze con un peso superiore ai 20 kg risultano essere maggiormente colpite. Obesità : Nonostante non sia una vera e propria causa della condizione patologica, l’obesità può peggiorare il grado di incontinenza e la perdita di peso può migliorare la situazione. ● TERAPIA MEDICA : ➔ SIMPATICOMIMETICI ,AGONISTI ALFA ADRENERGICI ( fenilpropanolamina )➔ ESTROGENI IL 50% della chiusura uretrale è a carico del sistema nervoso simpatico che agisce sui recettori alfa 1 presenti sulla muscolatura liscia uretrale, il 75 % delle cagne risponde alla fenilpropanolamina. Gli estrogeni agiscono indirettamente , sensibilizzando i recettori alfa 1 ai mediatori prodotti dal sistema nervoso simpatico, se la terapia con la fenilpropanolamina è insoddisfacente, in associazione con gli estrogeni gli effetti possono essere potenziati. ● TERAPIA CHIRURGICA : ➔ Colpo sospensione➔ Uretropessi➔ Iniezione endoscopica di collagene La terapia chirurgica è in genere candidata quando la terapia farmacologica non ha gli effetti desiderati,con una percentuale di successo stimata intorno al 50/75 %. In tutte e tre le tecniche , con il passare del tempo, si è osservato un deterioramento della percentualedi risposta. Questo tipo di disfunzione rappresenta spesso un’importante “sfida terapeutica”, associata in ambito veterinario anche ad una complessa gestione quotidiana degli animali che può arrivare a compromettere seriamente la relazione uomo-animale, rendendo in alcuni casi la convivenza domestica difficoltosa se non impossibile. Il fatto che le terapie farmacologiche consolidate non sempre riescano a produrre gli effetti desiderati ed in alcuni soggetti possano essere mal tollerate, apre una finestra di possibilità nell’utilizzo di tecniche terapeutiche che appartengono ad altre discipline in un’ottica di trattamento plurimodale efficace e senza effetti collaterali.L’agopuntura è fattibile e documentata in questa patologia , in alternativa o complementare ai trattamenti farmacologici. L’Agopuntura fa parte del corpus millenario della Medicina Classica Cinese prima e Tradizionale poi, è studiata ed utilizzata da millenni e recentemente gode di crescente popolarità in Occidente , sia per i risultati raggiunti sia per la verifica sperimentale a cui è stata sottoposta. Consiste nell’inserzione di aghi in specifici agopunti, distribuiti sul corpo lungo linee chiamate Meridiani. I punti sulla superficie del corpo sono centinaia,le loro diverse combinazioni possono trattare una varietà di condizioni, esistono punti specifici standard per molte patologie, accoppiati ad altri punti la cui scelta è individuale. L’Agopuntura stimola il sistema nervoso, influenzando la produzione di ormoni e neurotrasmettitori, sostanze che il corpo utilizza per comunicare, I risultanti cambiamenti biochimici attivano i sistemi omeostatici di autoregolazione del corpo, stimolando le sue innate naturali abilità reattive , sia a livello fisico che mentale. I risultati ottenuti da lavori sperimentali hanno mostrato come l’agopuntura andrebbe ad attivare le vie segmentali e sovrasegmentali riflesse, attraverso la stimolazione delle fibre afferenti in corrispondenza dei diversi punti utilizzati oltre a indurre cambiamenti ormonali attraverso le vie ascendenti all’ipotalamo con attivazione riflessa delle fibre del sistema nervoso autonomo di Vescica. (Paik et al.2013). L’agopuntura aumenta i livelli di NGF a livello urinario (Aydogmus et al 2014, Vizzard et al. 2000), agisce sulla sintesi e rilascio di sostanza P, NOS e peptidi correlati con il gene della 4 calcitonina che regolano la vescica a livello periferico e, attraverso i punti Ba Liao, stimola le radici sacrali corrispondenti all’innervazione del muscolo detrusore e dello sfintere uretrale esterno (Chen et al.2018). BIBLIOGRAFIA : 1-TESI SIAV : Dott Barbara Riva, USE OF ACUPUNCTURE IN BLADDER NEUROLOGICAL DYSFUNCTION OF DOGS AND CATS.2020/2021 2-TESI SIAV : : Usage of a standard protocol in acupuncture: treatment of bitches with USMI Dr. Elisa Graziani 2020/2021

  • Applicazione Dell’agopuntura Per La Terapia Della Stasi Gastrointestinale Del Coniglio D’affezione

    (Valeria Capurso, DVM, diplomata S.I.A.V.) La Stasi Gastro-intestinale La stasi gastrointestinale è uno dei problemi maggiori riscontrati nel coniglio; consiste in un rallentamento della motilità di stomaco e intestino fino al blocco completo, con conseguente anoressia, feci di dimensioni ridotte o mancata emissione di feci. L’animale può presentare posizione incurvata, immobilità e digrignamento dei denti. Questa sindrome può essere primaria (carenza di fibra alimentare) o secondaria a malocclusione e fattori di stress o dolore che impediscono l’assunzione del cibo. Sono inoltre maggiormente predisposti i conigli a pelo lungo come gli angora, in cui spazzolature frequenti durante la muta sono consigliate come metodo preventivo. La persistenza della stasi nei soggetti colpiti, porta a disidratazione e anoressia prolungata che determinano la morte; una grave complicazione della stasi consiste nella lipidosi epatica, che può comparire già dopo due giorni di anoressia soprattutto nelle coniglie obese.   La diagnosi si basa sulla valutazione clinica del coniglio e sulle indagini radiologiche, che evidenzieranno la dilatazione gastrica, e ristagno di feci con accumulo di gas (Fig.1). Medicina Veterinaria Tradizionale Cinese (MVTC) La MVTC si basa su alcuni principi fondamentali. La ginnastica funzionale mantiene attivo e vitale l’animale per favorire lo scorrimento del Qi (energia vitale). La dietetica , attraverso un’alimentazione ad alto contenuto di fibra e povera di carboidrati (fieno ed erba). La MVTC nella valutazione energetica degli alimenti prende in considerazione quattro fondamentali parametri: potere termo-energetico, sapore, odore, colore. Il Qi puro si ritrova negli alimenti freschi appena colti. In essi il Jing , cioè la loro quintessenza energetica, è ancora intatto ed ha tutta la vitalità necessaria a supportare le funzioni dell’organismo che l’assume. Ogni patologia causa uno squilibrio energetico nell’organismo. Gli interventi terapeutici seguono una sequenza ben precisa, in base al livello energetico coinvolto. La stasi gastrointestinale, come molte patologie gastroenteriche, si inserisce nel livello Yangming. L’agopuntura, attraverso l’applicazione di aghi in punti specifici, svolge un’azione di stimolo a livello del diencefalo che si estrinseca con la secrezione di ß- endorfine dall’ipofisi e con la loro immissione nel sangue e nel liquido cefalo-rachidiano. L’agopuntura sollecita anche l’asse Talamo- Ipotalamo –Ipofisi inducendo la secrezione di oppiodi endogeni che favoriscono la conversione del GABA in Acido Glutammico con conseguente azione analgesica, comportando il vantaggio di non dover somministrare FANS ed oppioidi per via iatrogena. L’approccio terapeutico consiste nella somministrazione di procinetici (metoclopramide), antidolorifici (meloxicam), antimeterorici (simeticone), fluidoterapia e alimentazione assistita, con incremento dei livelli di stress nel soggetto affetto dalla sindrome. Obiettivo L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare l’applicazione clinica della MVTC in sostituzione dei protocolli tradizionalmente utilizzati per trattare la stasi gastrointestinale nel coniglio. Aghi utilizzati Ho utilizzato aghi Serin 0.20x15mm e Hwato 0.25x25mm. PUNTI BASE UTILIZZATI PER IL TRATTAMENTO IN AGOPUNTURA DI 9 CASI CLINICI DI STASI GASTRO-INTESTINALE BL 25 ( Dachangnshu ), back shu del grosso intestino (LI). Favorisce la funzione di trasporto del LI; sblocca lo Xue, elimina il dolore colico BL 20 ( Pishu ), back shu della milza (SP). Favorisce le funzioni di trasporto e trasformazione della SP; nutre il sangue; facilita la risalita del Qi di SP BL 21 ( Weishu ), back shu dello stomaco (ST). Rafforza la SP, regola il TH, disperde gli accumuli e le stagnazioni; tratta i dolori gastro-enterici e tutte le patologie gastriche ST 25 ( Tianshu ). Punto Mu di LI. Stimola la funzione degli intestini, elimina il calore, regola il Qi, elimina la ritenzione di cibo ST 36 ( Zusanli ). Punto Mare, punto Terra, punto Ben, punto Mare degli alimenti, punto di comando dell’addome. Tonifica il Qi e lo Xue, giova allo STe SP, disperde il freddo, fortifica il corpo, regola gli intestini, sostiene lo Yang, espelle il vento e l’umidità, elimina l’edema. Forte potere oressizzante, trattato anche solo con massaggio e moxa LI 11 ( Quchi ). Punto Ho. Rinfresca il calore, allevia il gonfiore, disperde il vento e l’umidità, drena i canali, regola lo Xue, libera l’addome promuovendo la peristalsi, tranquillizza la psiche. CV 12 ( Zhongwan ). Punto Mu ST e Mu TH medio, punto Hui dei visceri. Punto nodo del livello energetico Tai Yin. Tonifica ST e SP, dissolve l’umidità, regola il Qi di ST. Tale protocollo lo applico a tutti i pazienti che giungono in clinica con questa patologia e in questo studio ho riscontrato che l’80% dei pazienti trattati ha ripreso la funzionalità gastrointestinale poche ore dopo il trattamento, per gli altri è stato necessario fare un’alimentazione assistita (Critical Care) e ripetere il trattamento di agopuntura il giorno successivo. CONCLUSIONI Questa pratica si è rilevata risolutiva quasi sempre in un’unica applicazione, risolvendo la stasi gastrointestinale in tempi rapidi, riducendo il rischio di mortalità, ed eliminando il ricorso alle terapie tradizionali. Inoltre, si rileva utile anche a fini preventivi in caso di interventi chirurgici di routine, in cui si creano condizioni di stress, quali il cambio di ambiente legato al ricovero, che possono predisporre alla stasi. Bibliografia Rostagno Marta (2016). Meridiano della vescica. In: Lezione del 1° anno del XII Corso Triennale di Agopuntura Veterinaria SIAV, Torino 2016 Mayr-Boninsegna Gudrun. (2018). Sindromi dei visceri. In Lezione del 2° anno del XII Corso Triennale di Agopuntura Veterinaria SIAV, Torino 2018 Merendith A. – Lord B. (2014): Manual of Rabbit Medicine, BSAVA, London. Pellegrino C. (2018). Impiego dell’agopuntura nella stasi gastrointestinale del coniglio, A.A. 2016-2017 (X corso SIAV), Torino Santillo G. La patologia secondo la medicina tradizionale cinese, A.A. 2016-2017 (X corso SIAV), Torino Schoen A.M. (2001): Veterinary Acupuncture, Mosby, St. Louis. Yu C. (1995): Traditional Chinese Veterinary Acupuncture and Moxibustion, China Agriculture Press, Beijing.

  • Elettroagopuntura in Medicina Veterinaria

    (Chiara Cassis, DVM, diplomata S.I.A.V.) L’utilizzo dell’elettroagopuntura in Medicina Veterinaria sta prendendo sempre più piede. Questa tecnica, che prevede l’applicazione tramite morsetti, di corrente elettrica ad aghi infissi in specifici punti di agopuntura, permette di produrre effetti più potenti e continuativi rispetto alla tecnica manuale. La maggior parte degli studi sono stati fatti sull’analgesia e per il mantenimento di questa sia durante interventi chirurgici, andando a modulare l’utilizzo degli anestetici e aumentando la risposta antinfiammatoria, sia per pazienti con dolore cronico. Un recente studio, che risale a giugno 2024 ( Can peri-surgical electroacupuncture relieve immunity suppression? A pilot study in dogs V. Rabbogliatti , F.A. Brioschi , A. Pecile, V. Bronzo, V. Martini , P. Dall’Ara , G. Ravasio, D. Groppetti ) evidenzia come l’elettroagopuntura in sede perioperatoria vada ad influenzare la risposta immunitaria, riducendo l’immunosoppressione causata dallo stress chirurgico e anestetico, modulando la produzione di neutrofili, monociti e cellule T. Lo studio prevedeva un gruppo sottoposto a ovariectomia con elettroagopuntura e un gruppo sottoposto a ovariectomia senza elettroagopuntura. I risultati hanno messo in evidenza come l’elettroagopuntura sembra ridurre l’immunosoppressione, attraverso un effetto modulante che si esprime in particolare su neutrofili, monociti e cellule T e riducendo il tempo di ripristino sul sistema immunitario dopo intervento chirurgico. Ne risulta che l’elettroagopuntura oltre alle indicazioni sopra descritte, è una modalità non farmacologica e non invasiva per ridurre il rischio immunosoppressivo causato dall’intervento chirurgico. L’elettroagopuntura risulta quindi una tecnica con un’ampia area di utilizzo nei nostri animali. Bibliografia D. Mayor – Electroacupuncture – Elsevier, 2007 D. Ferrari – Analgesia tramite agopuntura negli animali Appunti di lezione Dott.ssa Eliana Amorosi V. Rabbogliatti , F.A. Brioschi , A. Pecile, V. Bronzo, V. Martini , P. Dall’Ara , G. Ravasio, D. Groppetti Can peri-surgical electroacupuncture relieve immunity suppression? A pilot study in dogs

  • La Sindrome da Disfunzione Cognitiva nel Cane e nel Gatto – Medicina Occidentale e Tradizionale Cinese a confronto

    (Monica Scanu, DVM, Diplomata SIAV) La Sindrome da Disfunzione Cognitiva nel cane e nel gatto è un disordine neurodegenerativo correlato all’ invecchiamento che determina una diminuzione delle funzioni encefaliche superiori, incluse quelle coinvolte nella memoria e nell’ apprendimento.Il deterioramento è un processo graduale, nel cane può svilupparsi a partire dai 10 , 11 anni di età, nel gatto dai 6, 7 anni.È caratterizzata dal punto di vista clinico da una sintomatologia riassumibile nell’acronimo : (figura 1) D.I.S.H.A. DisorientamentoAlterazione interazioni socialiAlterazione ciclo sonno vegliaEliminazione inappropriataAlterazione livelli di attività (figura 2) La SDC e la Malattia di Alzheimer nell’uomo, hanno caratteristiche patologiche comuni: entrambe condividono lo stesso meccanismo di accumulo sia extracellulare che intracellulare di proteine amiloidi in grado di innescare una cascata infiammatoria che, lede i neuroni e ostacola i flussi linfatici, provocando un ulteriore accumulo di queste proteine, il cui esito ultimo è la morte neuronale. – accumulo extra/intracellulare di beta-amiloide e proteina tau fosforilata– accumulo anche a livello perivascolare– stimolazione da parte della glia alla produzione di sostanze tossiche– angiopatia compromette la normale pulsatilità vascolare– compromissione sistema g.linfatico– infiammazione– NeuroFibrillary Tangles– morte neuronale (figura 3) Nella patogenesi, l’alterazione della normale circolazione del Liquor ha assunto un ruolo via via sempre più importante, la fluidodinamica liquorale svolge funzioni fondamentali per il cervello , lo nutre, lo difende e lo depura. (figura 4) È inoltre emerso, attraverso studi di RMN come il Liquor abbia un flusso pulsatile con variazioni circadiane, aumentando durante il sonno ad onde lente. https://www.bu.edu/articles/2019/cerebrospinal-fluid-washing-in-brain-during-sleep/ Appare evidente il parallelismo con la MTC dal momento che la Wei Qi durante il sonno esce dagli strati Yang, di cui la testa è il polo Yang estremo e si getta nello Yin . In questo modo lo Yin e i liquidi prendono il sopravvento e scorrono nel capo e nell’encefalo, riparando e nutrendo il SNC. La diagnosi di SDC attualmente è una diagnosi di esclusione e le varie opzioni terapeutiche non curano la Sindrome ma permettono di rallentare la progressione della stessa e migliorare i segni clinici.In sintesi , la gestione terapeutica riconosce tre capisaldi nell’ utilizzo di farmaci antidepressivi ( MAO ), supporto nutrizionale, nutraceutico e terapia comportamentale. Cani e gatti rappresentano quindi un ottimo modello per lo studio della AD nell’uomo, condividendo inoltre lo stesso ambiente di vita ed entrambi soggetti ad invecchiamento. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese , i Meridiani Curiosi hanno il compito di organizzare e strutturare l’individuo dal momento del concepimento. Fin dall’inizio governano il Liquor primordiale miscelandolo con l’energia nutritiva per generare i Gao, i grassi, la componente principale del Sistema Nervoso. Da questo punto di vista , l’equilibrio è mantenuto dal buon funzionamento dei Meridiani Curiosi e dei liquidi organici , come il Liquor e i liquidi interstiziali che entrano a far parte dei Jin Ye ( tutti i liquidi organici ). Il corretto fluire di questi ultimi permette di nutrire, eliminare gli scarti ( sia metabolici che psichici ) e garantire una via di accesso per l’energia difensiva , la Wei Qi , al sistema immunitario. Gli spostamenti di fluidi dai vari compartimenti cerebrovascolari possono essere paragonati alle vie d’acqua dei Jin ye . Infatti, le funzioni liquorali corrispondono a quelle svolte dai Jin ye: nutrizione, protezione e smaltimento dei prodotti di scarto. Il motore che spinge i Jin ye è sempre lo Yang , che nel distretto encefalico è veicolato principalmente da Du Mai e dallo Yang Qiao Mai . I decorsi intracranici di questi meridiani ricordano molto da vicino il flusso liquorale, dalla giunzione neurovascolare fino al suo riassorbimento aracnoideo e linfatico. Da non dimenticare il decorso del meridiano distinto di San jiao che percorre la via di smaltimento liquorale seguendo la lamina cribra etmoidale e confluendo nel sistema linfatico cervicale. (Proteina Chinasi) In Cina la MTC ha una lunga storia nel trattamento delle demenze senili, infatti anche la MTC classifica la malattia di Alzheimer come Chidai 痴呆 “demenza”. Il Cervello viene generato e nutrito dal Rene il quale genera anche il Midoll, che comprende il midollo spinale, cerebrale e le ossa. Il deterioramento delle attività cerebrali dipende dalla tonificazione del Rene. Nella sezione Ling Shu dello Huang Di Neijing c’è scritto che “il Cervello è il Mare del Midollo e il Rene immagazzina il Jing che genera il Midollo”. Dunque, il midollo cerebrale può nutrire il Cervello e mantenere attive le sue funzioni fisiologiche. Se il Jing del Rene è insufficiente, la produzione del midollo cerebrale sarà ridotta e genererà vari sintomi come vertigini, amnesia e ritardo nella risposta agli stimoli. Inoltre, se l’umidità, Tan ostruisce i canali, secondo la MTC , il Mare del Midollo diventerà torbido, il naturale fluire del Qi si interromperà, il Jing smetterà di nutrire il Cervello causando quindi dei deterioramenti nella memoria e nella funzione cognitiva. È in questo modo che si genera la demenza senile. La patogenesi dell’Alzheimer è quindi un indebolimento del Jing dei Reni e una stasi di umidità. I decorsi intracranici di questi meridiani ricordano molto da vicino il flusso liquorale, dalla giunzione neurovascolare fino al suo riassorbimento aracnoideo e linfatico. Da non dimenticare il decorso del meridiano distinto di San jiao che percorre la via di smaltimento liquorale seguendo la lamina cribra etmoidale e confluendo nel sistema linfatico cervicale.In Cina la MTC ha una lunga storia nel trattamento delle demenze senili, infatti anche la MTC classifica la malattia di Alzheimer come Chidai 痴呆 “demenza”. Il Cervello viene generato e nutrito dal Rene il quale genera anche il Midoll, che comprende il midollo spinale, cerebrale e le ossa. Il deterioramento delle attività cerebrali dipende dalla tonificazione del Rene. Nella sezione Ling Shu dello Huang Di Neijing c’è scritto che “il Cervello è il Mare del Midollo e il Rene immagazzina il Jing che genera il Midollo”. Dunque, il midollo cerebrale può nutrire il Cervello e mantenere attive le sue funzioni fisiologiche. Se il Jing del Rene è insufficiente, la produzione del midollo cerebrale sarà ridotta e genererà vari sintomi come vertigini, amnesia e ritardo nella risposta agli stimoli. Inoltre, se l’umidità, Tan ostruisce i canali, secondo la MTC, il Mare del Midollo diventerà torbido, il naturale fluire del Qi si interromperà, il Jing smetterà di nutrire il Cervello causando quindi dei deterioramenti nella memoria e nella funzione cognitiva. È in questo modo che si genera la demenza senile. La patogenesi dell’Alzheimer è quindi un indebolimento del Jing dei Reni e una stasi di umidità. In campo medico umano sono stati eseguiti molti studi sull’utilizzo della agopuntura da sola o con moxibustione confermando che si tratta di un trattamento dai molteplici vantaggi, applicabile a diversi target di pazienti in quanto ha effetti collaterali molto limitati. Gli studi sui meccanismi d’azione dell’agopuntura hanno dimostrato che è in grado di regolare il rilascio di neurotrasmettitori, proteggere i neuroni, incrementare il contenuto di fattori neurotrofici cerebrali, attivare le proteine chinasi nell’ippocampo, inibire la risposta infiammatoria dei tessuti cerebrali, regolare i livelli anomali delle proteine e regolare i livelli di attività autofagica. La MTC nella sua esperienza millenaria e attuale può fornire un ulteriore strumento diagnostico e terapeutico per trattare la SDC alla luce delle sue similitudini cliniche e patogenetiche con la Malattia di ALZHEIMER. Nell’uomo, numerosi report lo dimostrano. La precocità nella diagnosi e di conseguenza della terapia possono rallentare la patologia e migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti. BIBLIOGRAFIA: Tesi S.I.A.V. : Uso Clinico del Qiao Mai nel Cane e nel Gatto ; Anno Accademico 2021-2022 Dott. M.Scanu ; relatore Dott R.Pozzi Articolo su Veterinaria , anno 33, n.ro 4 , Agosto 2019 Tesi : Sindrome da Disfunzione Cognitiva nel Gatto ; Dott Giada Truffelini , Università di Parma , Anno Accademico 2020-2021 Rivista Italiana di Agopuntura Anno LII Dicembre 2020 n.ro 146 Tesi di Laurea : La MTC nel trattamento dell’Alzheimer: proposta traduzione di due articoli specialistici Relatore Dott. Paolo Magagnin Correlatore Ch. Prof. Livio Zanini, laureanda Irene Miranda Matricola, Anno Accademico 2018 / 2019

  • La Lampada TDP: Lampada Minerale a Infrarossi Lontani (FIR)

    (Roberta Pozzi, DVM, S.I.A.V.) Il suo nome TDP e’ un acronimo “T e-ding D ian-ci-bo Pu” che dal cinese vuol dire “Spettro elettromagnetico speciale”. Viene anche definita come “lampada miracolosa” perché pur non emettendo luce, risolve più di 100 patologie croniche come ferite croniche, dolori articolari, artrite, mal di schiena, lesioni e alcune condizioni della pelle come l’herpes e la psoriasi ecc. Fu inventata e sviluppata da Dr .Gou Wenbin scienziato e presidente della Chongqing Silicate Research Institute (CSRI) nel 1985. Con questa invenzione vinse la medaglia d’oro alla fiera internazionale delle invenzioni e innovazioni di Zagabria. Nello stesso anno a dicembre, vinse la medaglia d’argento alla 35 ° fiera internazionale delle invenzioni Eureka a Bruxelles e il  Premio Cinese per l’Invenzione della Scienza e della Tecnologia. Inoltre, la lampada,, è stata registrata alla FDA negli USA nel 1988. Quale fu il motivo che spinse il Dr. Gou Wenbin a inventare la lampada FIR?. All’inizio del 1970, il governo cinese decise di inviare una squadra investigativa guidata dal Dr. Gou Wenbin, in una fabbrica di ceramiche centenaria situata in una zona rurale della Cina centrale. In questa fabbrica, nonostante le condizione di lavoro pessime (in mezzo al fango e umido tutto il giorno), gli operai non presentavano dolori legati all’artrosi. La conclusione della ricerca ha suggerito che la composizione minerale dell’argilla fosse la ragione di così pochi sintomi di dolore. Inoltre alcuni scienziati hanno scoperto una emissione elettromagnetica, nello spettro del lontano infrarosso, che proveniva dal forno utilizzato per cuocere la ceramica. L’analisi di una scoria metallica nel forno, accumulata negli anni, ha mostrato che era composta da 33 minerali. Questi minerali corrispondono a 33 minerali essenziali nel corpo umano e, quando riscaldati a sufficienza, irradiano energia nel lontano infrarosso esattamente come il corpo umano. Gli scienziati hanno lavorato per riprodurre l’effetto in un dispositivo portatile, dando vita alla lampada TDP composta da questi 33 minerali.  I componenti della lampada sono tipicamente una base rotante, un’asta verticale, un timer elettronico (meccanico o digitale), un braccio a molla e una testa. La testa è costituita da una gabbia metallica, un riflettore di calore, una piastra riscaldante elettrica, un isolante e una piastra minerale. L’elemento fondamentale è la piastra minerale costituita dall’argille nera che contiene i 33 minerali. La piastra minerale viene riscaldata dalla piastra riscaldante a circa 870 gradi Fahrenheit emettendo radiazioni nel lontano infrarosso nell’intervallo 2-50 micrometri che sono compatibili con le onde dello spettro BIO rilasciate dal corpo umano. Ciò consente il massimo assorbimento dei FIR. L’energia assorbita favorisce la microcircolazione, il metabolismo e rafforza il sistema immunitario oltre a calmare il doloreL’utilizzo, per i nostri animali, può essere da sola o in associazione all’agopuntura per il suo potere riscaldante e per effetto benefico dei FIRPossiamo trattare in MTC tutte le patologie da: Vuoto /debole Freddo Sindrome BI Vento umidita freddo Stasi Deficit Yin Quando non è possibile l’impiego di Moxa pura o di carbone di moxa che emette meno fumo, le lampade TDP costituiscono una comoda alternativa. Ovviamente le proprietà della Moxa sono diverse se non superiori, ma si è visto che le lampade a raggi infrarossi lontani dispongono di uno spettro elettromagnetico particolare che si avvicina molto a quello dell’artemisiaPuò essere usata in associazione all’argilla. In quelle situazioni dove si vuole asciugare, favorire riduzione di un edema e dare calore.Nelle ferite un calore delicato previene il raffreddamento della ferita che può rallentare la guarigione, un impacco di argilla associato al calore è più efficace rispetto agli impacchi di argilla fresca. Il connubio fra il riscaldamento del lontano infrarosso e gli straordinari benefici del trattamento locale con argilla rende il trattamento ideale. Fonti XXIV S.I.A.V. Congresso Internazionale “ I tre Tesori” nell’animale Anziano – Rome, Italia 12-14 Ottobre 2023 Esperienza personale

  • Il punto del giorno: TH4 Yangchi 陽池 (Stagno dello Yang)

    (Antonino Catania, DVM, S.I.A.V.) TH4 è il punto Yuan del Meridiano di Triplice Riscaldatore, Meridiano che appartiene al Movimento Fuoco (nel suo aspetto di Fuoco Funzionale) insieme al Pericardio, e al livello Shao Yang, insieme alla Vescica Biliare. Il significato del suo nome Yangchi è “Stagno dello Yang”. LOCALIZZAZIONE La sua localizzazione è sull’aspetto dorsale dell’articolazione radio-carpica, nell’incavo tra il tendine del muscolo estensore comune delle dita e il tendine del muscolo estensore laterale delle dita. INDICAZIONI FUNZIONALI TH4 è, come detto, il punto Yuan del Meridiano di Triplice Riscaldatore. Le sue principali funzioni energetiche sono le seguenti: Supporta la Yuan Qi: essendo TH4 punto Yuan sul Meridiano di TH, che è particolarmente legato all’energia Yuan dell’organismo, la sua stimolazione aiuta ad accedere con particolare vigore a questa energia profonda, rendendolo particolarmente utile per supportare la forza vitale, in particolare in condizioni di grande affaticamento o debilitazione Riequilibra la Yang Qi : il nome del punto, Yangchi (“Stagno dello Yang”), fa espressamente riferimento alla capacità di questo agopunto nell’accumulare e nel gestire l’energia Yang. TH4 permette infatti di bilanciare la Yang Qi del corpo, disperdendola nel caso in cui vi sia un eccesso di Calore o tonificandola nel caso in cui invece ve ne sia carenza o vi sia un eccesso di Freddo. Secondo alcuni autori TH4 può essere utilizzato in particolar modo per regolare il livello di Yang nei casi in cui un elevato livello di stress e tensione emotivaportano a una condizione di iper-attivazione (“iper-Yang”). La sua stimolazione può in questi casi aiutare a calmare e rilassare il corpo e la mente, migliorando il sonno e riducendo lo stress. Promuove la trasformazione dei fluidi : TH4 è visto come un punto che aiuta a distribuire correttamente i liquidi tra i Tre Riscaldatori (Superiore, Medio e Inferiore), migliorando la fluidità e il passaggio di energia da un Riscaldatore all’altro. TH4 è particolarmente utile per problemi come la ritenzione di liquidi, il gonfiore e la difficoltà di distribuzione dei fluidi, facilitando la loro circolazione e il loro drenaggio.TH4 è legato non solo ai processi fisici ma anche a quelli psicologici ed emotivi. Il Triplice Riscaldatore è infatti considerato un sistema di connessione, e TH4 in particolare è visto come un punto che facilita non solamente lo scorrimento dei liquidi corporei ma anche la fluidità delle emozioni. Tale fluidità permette all’organismo di essere più flessibile e migliora la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti che la vita e l’ambiente gli propongono. Regolarizza il Riscaldatore Medio e lo ST : la sua azione di regolazione sulla trasformazione dei fluidi si espleta anche con una potente azione di regolazione sul Riscaldatore Medio e sullo ST in particolare, dato che questo Viscere è l’origine dei liquidi corporei. ALTRE INDICAZIONI CLINICHE Affezioni locali : essendo situato vicino al polso, è spesso usato per alleviare dolore, rigidità e problemi articolari in questa zona. Patologie di braccio e spalla : la capacità del punto di favorire il “libero fluire” permette di trattare anche problemi lungo il Meridiano lontano dalla sua localizzazione anatomica. Combinazioni TH4 e CV4 (Guanyuan) oppure TH4, GV4 (Mingmen) e CV4 (Guanyuan) (Formula 4+4+4): per tonificare la Yuan Qi e rafforzare la vitalità.TH4 e SP6 (Sanyinjiao): per sostenere la distribuzione dei liquidi e alleviare la ritenzione idrica.In conclusione, possiamo dire, che, grazie alle sue diverse funzioni, il punto TH4 rappresenta un vero e proprio “portale energetico” per facilitare uno stato di armonia tra corpo, mente ed emozioni, la cui azione può essere di grande interesse per il benessere dei nostri pazienti. Bibliografia G. Maciocia, Fondamenti della medicina cinese, Ed. Elsevier 2007. J. Yuen, I Punti del Triplice Riscaldatore, Shen Dao Edizioni, 2024. G. Mayr-Boninsegna, Lezione I anno del Corso di Agopuntura S.I.A.V. “Il Movimento Fuoco Funzionale”.

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