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  • Lo Shang Han Lun

    Lo Shang Han Lun (Trattato sulle Malattie da Freddo o Trattato sulle Malattie febbrili da Freddo) è un testo classico della Medicina Tradizionale Cinese, scritto da Zhang Zhongjing, un medico vissuto durante la dinastia Han orientale, agli inizi del III secolo d.C. È considerato uno dei "cinque tesori" della Medicina Tradizionale Cinese ed è secondo, in ordine di importanza, come testo di medicina, soltanto al Huangdi Neijing, il “Classico dell’Interno dell’Imperatore Giallo” . Siamo infatti davanti ad uno dei testi più importanti e studiati nella Medicina Cinese; testo di riferimento da secoli per studiosi e praticanti di agopuntura, erboristeria e altre discipline della Medicina Tradizionale Cinese.     L'opera fu in seguito riorganizzata da Wang Shu He durante la dinastia Jin; infine, nel periodo della dinastia Song, fu divisa da Jiao Zheng Yi Shu Ju in due volumi, che sono quelli utilizzati oggigiorno:  lo Shang  Han  Lun o  “Trattato delle  Malattie da  Freddo”  e  i l Jin  Gui Yao  Lue o “ Prescrizioni Custodite nel Cofanetto d’Oro” . Il  testo  si  compone  di  398  sezioni  ed  analizza  le  cause,  i  meccanismi  patogenetici  e  il trattamento delle malattie acute, in particolare quelle legate alla penetrazione nell'organismo dell'energia  cosmopatogena  Vento-Freddo.  Di  queste  sezioni,  13  si  riferiscono  prescrizioni erboristiche. Il testo descrive le malattie attraverso la teoria di quelli che vengono detti i "Sei Meridiani", vale a dire i Sei Livelli Energetici (Tai Yang, Shao Yang, Yang Ming, Tai Yin, Shao Yin, Jue Yin) che rappresentano nel testo diverse fasi di progressione patologica. Le sindromi dei Livelli Energetici sono state descritte per la prima volta nel capitolo XXI dello Huangdi Neijing, nel IV secolo a.C., e riprese successivamente da Zhang Zhong Jing nello Shang Han Lun, sette secoli dopo. Nel  Huangdi  Neijing,  l’approfondimento  e  l’aggravamento  della  patologia  lungo  i  Sei  Livelli Energetici viene osservato da un punto di vista che parte da considerazioni anatomof isiologiche dei Sei Livelli legate principalmente ai Meridiani energetici; mentre lo Shang Han Lun si pone da una prospettiva che privilegia soprattutto la f isiopatologia degli Organi e dei Visceri più che i Canali In quest'ultima opera, in particolare, si analizza come il fattore patogeno Vento-Freddo penetri all’interno dell’organismo, attaccando i vari Livelli Energetici e determinando la comparsa di patologie febbrili. Nel libro vengono esposte ampiamente l’eziopatogenesi, la semeiologia, la diagnostica, la clinica e la terapia delle patologie indotte dall’attacco de l Freddo patogeno.     In realtà, in questa complessa opera, c'è molto di più che la sola descrizione della progressione del Vento-Freddo attraverso i Sei Livelli. In essa, infatti, viene sviluppato un modello generale di come avviene l'attacco di Energie cosmopatogene e di come l’organismo reagisce per adattarsi ad esso. Il modello delle Sindromi di Livello, durante la penetrazione del Vento-Freddo nell’organismo, diviene dunque cosi un modello generale di interpretazione della modalità di penetrazione di a ltri Fattori esterni eziopatogenetici, come il Calore e l'Umid ità . Questo studio sulla penetrazione del Vento-Freddo fu effettivamente seguito da quello sulla penetrazione del Calore, descritto attraverso le sindromi degli Strati, e da quello dell’attacco di Umidità-Calore, secondo le sindromi dei Tre Riscaldatori. Ma per avere ciò furono necessari diversi  secoli, in  quanto   la  sistematizzazione  delle  sindromi  degli  Strati  e  di  quelle  dei Riscaldatori risale nientemeno che ai secoli XVIII e XIX. Perché questo sfasamento storico e perché nello Shang Han Lun ci si occupa solo delfattore patogeno Freddo? Va rilevato che la teoria delle sindromi dei Sei Livelli è nata nel periodo di dominio delle dinastie del Nord, che avevano la loro sede di governo nelle regioni settentrionali della Cina, in diverse città lungo il corso del Fiume Giallo. Il c lima di queste regioni era freddo, abbastanza ventilato e perlopiù secco. Ciò giustifica il fatto che le popolazioni soffrissero soprattutto di patologie da Vento-Freddo e che l’analisi eziopatogenetica delle Energie cosmo patogene vertesse proprio sul Vento e sul Freddo.   Va inoltre detto che le patologie da Calore-Umidità possono essere assimilate a patologie contagiose epidemiche che scarsamente si presentano in questo periodo della storia cinese, in quanto la popolazione viveva dispersa su un territorio molto ampio. Dunque, sia i fattori climatici che quelli demografici giustificavano una scarsa diffusione di epidemie. Quando la capitale cinese fu trasferita a Nanchino (capitale del Sud), in una regione caldo-umida e riccamente popolata, il modello dello Shang Han Lun mostrò alcuni limiti. Non era infatti in grado di spiegare adeguatamente le patologie epidemiche correlate a sindromi dominate da segni di penetrazione del Calore e dell’Umidità. Questo portò alla necessità di una revisione generale del modello eziopatogenetico dei Sei Livelli Energetici e ciò portò alla nascita delle teorie degli Strati e dei Tre Riscaldatori. Questi approfondimenti hanno ulteriormente arricchito la Medicina Tradizionale Cinese senza però nulla togliere all'importanza dello Shang Han Lun e della sua visione della fisiopatologia e della terapia. Questo antico testo rimane infatti attualissimo nella sua capacità di indirizzare il terapeuta verso la risoluzione di complessi quadri patologici da patogeni esterni. Basti pensare che durante l'epidemia da Coronavirus, in Cina, le ricette terapeutiche utilizzate in sinergia con i farmaci occidentali, venivano proprio da questo intramontabile testo. Bibliografia Shang Han Lun, a cura di Giorgia Tonchia e Luca Frangipane,2023 Introduzione allo Shang Han Lun, a cura di Emilio Simongini e Leda Bultrini, edizioni XIN SHU 2016 https:// www.oloselogos.it/wp-content/uploads/2020/07/Lepidemiologi.pdf

  • XXVI SEMINARIO INTERNAZIONALE SIAV - Rimini 2-3-4 Ottobre 2025

    Scarica la presentazione: Se desiderare portare una comunicazione breve cliccate sul seguente form:

  • REHMANNIA 6 - Liu Wei di Huang Wan:impiego in una cagnolina con Sindrome Bi

    (Eliana Amorosi, DVM, S.I.A.V.) Questa ricetta della Fitoterapia Tradizionale Cinese è molto impiegata e si adatta ad un numero elevatissimo di patologie, che si manifestano soprattutto in età medio avanzata. Gli ingredienti sono i seguenti: SHU DI HUANG - Rehmannia glutinosa radice SHAN ZHU YU - Cornus officinalis frutto SHAN YAO - Dioscorea opposita rizoma ZE XIE - Alisma orientalis rhizoma MU DAN PI - Paeonia suffruticosa corteccia della radice FU LING - Poria cocos sclerozio Classe farmacologica :  TONICI DELLO YIN  Indicazioni Classiche : nutre e tonifica lo Yin di Rene e Fegato . Controindicazioni : Vuoto di Yang. Analizziamo ad uno ad uno i componenti: Rehmannia glutinosa radice ( Shu Di Huang )  è “ l’erba imperatore”  di questa ricetta. Ha natura leggermente tiepida e sapore dolce. Gli organi bersaglio sono Rene, Fegato e secondariamente Cuore. Nutre e tonifica il sangue, nutre lo Yin, sostiene il Jing e il midollo. Le indicazioni di utilizzo sono: vertigini, cefalee, palpitazioni, deficit di Sangue, dolore alle ginocchia, sintomi da deficit dello Yin con calore e agitazione. Cornus officinalis frutto ( Shan Zhu Yu ) ha natura leggermente tiepida e sapore aspro, leggermente dolce. Ha tropismo per Fegato e Rene. Tonifica il Rene e consolida il Jing, Tonifica il Fegato e trattiene il sangue, contrasta la sudorazione grazie alla sua azione astringente. Trova indicazione in caso di astenia lombare da deficit del Rene, sia Yin sia Yang ed emorragie con particolare indicazione per i sanguinamenti uterini.  Dioscorea opposita rizoma ( Shan Yao ) ha natura neutra leggermente fresca e sapore amaro. Si indirizza a Fegato, Stomaco e Vescica. Promuove la diuresi e drena l’umidità, separa il puro dall’impuro, espelle il vento-umidità, drena l’umidità-calore dalla pelle. Si utilizza per: disuria, urine torbide, artralgie, mialgie, lombalgia, dolori agli arti posteriori e dermatiti correlati alla presenza di vento umidità, umidità freddo e umidità calore. Alisma orientalis rhizoma ( Ze Xie ) ha natura fredda, sapore dolce e insipido e si indirizza a Rene e Vescica. Promuove la diuresi e drena l’umidità, purifica il calore, soprattutto il calore vuoto da deficit di Yin del Rene. È indicata per disuria, stranguria, diarrea correlata a presenza di umidità e umidità calore, edemi, sindromi da ristagno dei liquidi, sindrome da calore vuoto per deficit dello Yin di Rene e Fegato. Paeonia suffruticosa corteccia della radice ( Mu Dan Pi ) ha natura fresca e sapore amaro e acido. Ha come organi bersaglio Fegato e Milza. Nutre e tonifica il Sangue, trattiene e consolida lo Yin, Calma il Fegato, trattenendo lo Yang che va verso l’alto. Poria cocos sclerozio (Fu Ling) ha natura neutra, sapore dolce e insipido. Si indirizza a Cuore, Milza, Polmone, Vescica. Promuove la diuresi e drena l’umidità, tonifica la Milza e rafforza il Jiao Medio, ha azione sedativa. Si può utilizzare per tutti i quadri da accumulo di umidità (edemi, disuria, diarrea, tosse con espettorato, etc.), per le sindromi da deficit di Milza con astenia e anoressia e in caso di palpitazioni, ansietà, insonnia. La ricetta, che associa sostanze toniche e rimedi drenanti, è ben bilanciata e adatta ad utilizzi anche molto prolungati nel tempo.  In medicina umana viene indicata per contrastare i disturbi della menopausa e svolge un’azione di sostegno in questa fase della vita della donna, in cui si hanno spesso sintomi da vuoto di Yin di Rene, come vampate di calore, bocca e gola secche, soprattutto di notte, con conseguenza negative sul sonno e sull’attività mentale. Il Vuoto di Yin di Rene e Fegato , in cui si può pensare di ricorrere a questo fitoterapico, si presenta nell’animale con i seguenti sintomi , non sempre tutti presenti: -Secchezza oculare, cali dell’acuità visiva e uditiva - Feci secche, oliguria con urine scure - Dolore e/o debolezza a livello di lombi e ginocchia - Irrequietezza, insonnia - Lingua asciutta, rossa, con induito scarso, polsi fini e rapidi Alcune problematiche occidentali in cui può essere indicato, oltre alla sindrome climaterica della donna, sono: ipertensione arteriosa, infezioni croniche delle alte e basse vie urinarie, diabete mellito, ipertiroidismo, congiuntiviti croniche. Caso clinico: Flo Un caso in cui questo fitoterapico ha avuto un effetto positivo immediato è quello di una cagnolina di nome Flo, di 10 anni,  originaria della Sicilia, adottata a 3 mesi di età. Da piccola non si faceva avvicinare e ha avuto alcuni problemi nell’accrescimento. Circa un anno fa ha iniziato a presentare  dolorabilità e debolezza a livello lombare, fatica a camminare,   zoppia altalenante  sugli arti anteriori e soprattutto sui posteriori , in particolare a sinistra, che, inizialmente lievi, sono andati via via peggiorando, tanto che scendeva scivolando sugli anteriori dal divano e faceva fatica ad alzarsi e a salire le scale. Aveva spesso tremori muscolari , dopo aver camminato tanto e soprattutto nel pomeriggio/sera (orario di marea energetica del Rene: ore 17-19).  Spesso si mordicchiava il lato della gamba o le zampe, in particolare nel tardo pomeriggio e nei momenti di stress. La  muscolatura  era gradualmente diventata ipotrofica. La proprietaria si è rivolta a vari specialisti per capire la natura del disturbo. Le indagini diagnostiche effettuate (visita ortopedica, visita neurologica, radiografie e risonanza magnetica) non hanno però evidenziato alterazioni e l’iniziale trattamento con antidolorifici non ha portato a nessun miglioramento. Alla visita di Medicina Tradizionale Cinese, Flo presentava polsi fini, tesi e rapidi, più deboli a sinistra. La lingua era rossa e priva di induito, leggermente più spessa sui lati ma senza impronte, con la punta arrossata. Aveva molto fastidio alla palpazione del Back Shu di Rene, BL23 , si sedeva arrivando a palpare questo punto, ed era reattiva anche nei punti BL19 e BL20 e ancor più reattiva alla palpazione di GB26 e di KI10 e LR8.   Tendenzialmente stitica , le urine erano giallo carico e presentava oliguria . Come comportamento secondo la proprietaria era ansiosa e paranoica, sempre guardinga, evitava gli altri cani, non giocherellona e possessiva nei suoi confronti . Il quadro  era piuttosto chiaro: era presente un vuoto di Yin di Rene e Fegato   con Yang non controllato che generava i tremori, disturbava lo Shen e spiegava questa debolezza sul treno posteriore . Dopo una prima seduta di agopuntura, effettuata con la finalità di supportare il Rene Yin e riequilibrare il suo “Legno”, dalla volta successiva non si è più fatta avvicinare, forse memore del dolore evocato la volta precedente, anche solo alla palpazione dei punti interni del ginocchio. Ho quindi deciso di non insistere per il momento con gli aghi, perché non voleva proprio essere toccata e cercava di mordere. Il neurologo le ha ridotto sensibilmente la terapia con Gabapentin, visto che aveva avuto un effetto di peggioramento sulla sua andatura, e io le ho prescritto Rehmannia 6 - Liu wei di huang wan, 1 cps mattina e sera, con l’intento di riequilibrarla dal punto di vista fisico e psichico, grazie alla tonificazione dello Yin di Rene e Fegato. Flo ha iniziato nel giro di pochi giorni a reagire positivamente alle cure : ha ripreso a camminare sempre meglio, era meno rigida e meno dolorante.  Ad oggi, dopo tre mesi di terapia, ha migliorato molto i suoi problemi di movimento, corre e fa le scale, non ha più tremori né dolore alla palpazione; anche da punto di vista mentale è più serena e frequenta abitualmente altri cani, senza l’ansia che aveva prima e che le impediva di socializzare . Nel suo caso quindi questo fitoterapico cinese è stato di grande aiuto. Sicuramente permangono ancora dei problemi di movimento, ma forse ora sarà più disposta ad accettare anche i trattamenti di agopuntura! Bibiografia : “La farmacologia cinese: sostanze e rimedi naturali della medicina tradizionale cinese”. Massimo Muccioli, Lucio Pippa. Prontuario Lao Dan “Farmacoterapia cinese”. Caterina Martucci, Grazia Rotolo. Raffaello Cortina Editore

  • CORSO DI FITOTERAPIASECONDO LA MTCV

    Online – Gennaio/Giugno 2026

  • Olio essenziale di limone

    Chiara Cassis, DVM, S.I.A.V. L’olio essenziale di Limone dal punto di vista della MTC  ha affinità con il movimento Terra . Ha una natura rinfrescante e seccante . Ha un sapore speziato e ha affinità con LR, GB, ST. È originario dell’Asia e oggi coltivato in tutto il mondo. Essendo una nota alta  la sua azione è rapida e si combina bene con altri oli essenziali che abbiano funzione di muovere il sangue  e siano note medie (lavanda) o base (mirra, incenso, patchouli). Come tutte le note alte lavora molto bene sulla Wei Qi. A differenza degli altri agrumi , ha affinità con GB e LIV  di cui tratta le condizioni di eccesso. E’ l’essenza solare per eccellenza, aumenta la forza vitale e la tonicità. Potenzia l’attenzione, la memoria, il pensiero razionale.  È un olio prodotto a partire dalla scorza, e in quanto tale è legato alla Terra  per affinità di colore. È un olio legato alla digestione e dal punto di vista dello Shen  fa sentire il soggetto più leggero e positivo.  Le funzioni dell’OE di limone: Nelle indicazioni tradizionali è un olio con tantissime proprietà tra cui antibatterico, antisettico, antivirale, digestivo, stimolante dell’appetito. Ha una controindicazione importate da considerare se si utilizza direttamente sul soggetto e cioè che è foto sensibilizzante.  Si può utilizzare in diffusione , sul punto di agopuntura  o per un massaggio , in base al soggetto e all’effetto che si vuole ottenere, trova indicazioni anche per os ma è strettamente raccomandato farlo sotto supervisione medica.  Dal punto di vista della MTC   muove il sangue .  Lavora su fegato  e stomaco  andandone a purificare il fuoco , è quindi molto utile in caso di reflusso acido, bruciori, calcoli biliari, occhi rossi e crampi.  Infine trasforma   l’umidità  e tratta sindromi Bi da ostruzione .  È importante utilizzare oli puri e certificati, valutando la reazione del singolo soggetto all’olio, con corretta diluizione in olio vettore, se applicato direttamente sulla cute. Alcuni punti di agopuntura su cui utilizzarlo:  ST36 SP21 LR8 BIBLIOGRAFIA •  Autori vari, “Modern Essentials Manuale” , 11a edizione casa editrice Aromatools •  Paolo Bruno, Costanza Giunti, Dario Sotto Corona “Gli oli essenziali in agopuntura – basi teoriche ed esperienza terapeutica” , Ed. Tecniche Nuove, 2013 •  Kristen Leigh Bell “Aromaterapia olistica per gli animali – guida completa all’impiego di oli essenziali e idrolati con cani, gatti, cavalli e altri animali” , Ed. Enea Edizioni - Macro Edizioni, 2020 •  Franco Bottalo, “Alchimia degli oli essenziali nella tradizione del maestro Jeffrey Chong Yuen”, Edizioni Xenia, 2016

  • IN PRIMAVERA PENSIAMO AL FEGATO

    (Dott.ssa Maria Cristina Marotti Campi) Quando arriva la primavera, Yin inizia a diminuire e Yang aumenta. Oltre alla conservazione del loro equilibrio, Yin e Yang si "consumano" anche reciprocamente. Quando uno aumenta, l'altro deve diminuire. Ad esempio, se il clima diventa eccessivamente caldo (Yang), l'acqua (Yin) nel terreno si secca. Nella Medicina Cinese lo scopo è avvicinarsi il più possibile all’equilibrio tra Yin e Yang e molto spesso la prevenzione è la terapia migliore.  La primavera corrisponde all’elemento Legno. Nella pratica clinica, è molto comune che uno squilibrio del Fegato si aggravi in ​​primavera. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che l'energia del Fegato fluisce verso l'alto ed è molto attiva: in primavera, lo Yang sale e l'energia crescente esplode in avanti e può quindi aggravare uno squilibrio del Fegato e causare un aumento eccessivo del Qi del Fegato.  La primavera è anche caratterizzata da venti orientali che influenzano facilmente il Fegato. Il vento infatti è il fattore climatico associato al Legno. Nella pratica clinica in medicina umana, alcuni pazienti che soffrono di mal di testa cronici o di dolori al collo a volte noteranno di avere mal di testa ogni volta che soffia un vento orientale. In veterinaria gli animali potrebbero mostrare irrequietudine, atteggiamenti inusuali, paura del vento. Inoltre, sappiamo che il Vento è il principale dei patogeni esterni e se l’organismo non è forte abbastanza da proteggersi potrà penetrare nei vari livelli e il Fegato è anche coinvolto nella   circolazione e rigenerazione della Wei Qi. Il colore della primavera è il Verde. La natura germoglia, il grano verde primeggia nei campi. In medicina umana spesso si nota un colore verdastro del viso (1). Il Fegato è nutrito da molte erbe di colore verde come gli spinaci e le biete. Il sapore associato al Legno è l’Acido. Sul piano della forma è tonificato dal sapore Acido moderato (ad esempio un cucchiaino di aceto di mele nella pappa), disperso dall’Acido eccessivo e dal Piccante. Dal punto di vista energetico, l’Acido nutre la forma del Fegato, che però ama la dispersione, assicurata dal Piccante, che dunque ne tonifica il Qi. Se invece l’organo è in sofferenza perché compresso, il Dolce esercita un’azione armonizzante e rilassante. (2) Il Fegato inumidisce e nutre gli occhi, che sono anche specchio dello Shen, e regola il sonno (il suo orario energetico è tra l’una e tre di notte, prima che l’energia si riporti al Polmone per un altro ciclo).  Come tessuto il Fegato inumidisce e nutre anche i tendini, vitali per il giusto fluire dei movimenti (crampi muscolari, rigidità, tremori).  La rabbia è l'emozione che è collegata al Legno. Soggetti in cui energia del Fegato ristagna o si ribella verso l'alto, possono essere inclini a crisi di rabbia, così come il suono associato è “ rabbioso ” ossia un paziente che soffre di disarmonia del Fegato sarà incline a urlare. (1) Il Fegato è il “generale d’armata”, che accumula e regola il giusto fluire del Qi (e delle emozioni) e del Sangue, importantissimo anche per Ren Mai e Chong Mai (organi sessuali, riproduzione e cicli) (3). Il Vento primaverile contribuisce alla dispersione dei semi di molte piante. Per queste ragioni, in Primavera dobbiamo pensare al Fegato.  Il Fegato può soffrire di problemi di Vuoto come: Vuoto di Xue di Fegato, Vuoto di Yin di Fegato, Vuoto sia di Xue che di Yin, oppure problemi di Pieno come: Stagnazione di Qi di Fegato, Fuoco/Calore e Umidità di Fegato, Freddo o Freddo-Umidità, Vento Interno con Flegma. Importante è come sempre la diagnosi, se vogliamo aiutare il nostro paziente, prevendo l’insorgere di problemi che potrebbero essere rimasti latenti in inverno. Per riequilibrare il Fegato, in particolare nei soggetti che abbiamo individuato essere di costituzione prevalentemente Legno, possiamo pensare ad alcune erbe.  Molte erbe con tropismo per il Fegato, sebbene il suo sapore sia l’Acido, in realtà hanno sapore Amaro, che è comunque un sapore definito Yin in quanto porta verso l’interno e condensa, azioni necessarie per prevenire l’eccessiva espansione dell’energia Yang. Inoltre l’Amaro, in particolare dato per bocca, ad esempio con tisane, promuove la digestione, il fluire dei succhi gastrici e della bile (4) e favorisce dunque il giusto assorbimento dei nutrienti, aiutando il lavoro della Milza. In primavera, dunque, possiamo pensare intanto a disintossicare il Fegato con una  “ TISANA DETOX ” (5) così composta: Si può prendere la miscela così composta presso un’Erboristeria o Farmacia di fiducia e poi preparare l’infuso aggiungendo un cucchiaio di erbe miscelate in 500 ml di acqua bollente (o 1 cucchiaino in 250 ml di acqua), si lascia coperto per 8-10 minuti e, dopo aver filtrato e fatto raffreddare a temperatura ambiente, si somministra all’animale gentilmente con una siringa senza ago alla dose di 1 ml/5kg, o aggiungendola nel cibo. Si può somministrare una volta al giorno per circa una settimana, massimo due settimane.  Esistono anche prodotti simili in commercio, che in particolare contengono il Silybum marianum (cardo mariano), un’altra erba che, come il carciofo, ha azione disintossicante per il Fegato.  Se il nostro animale già mostra segni di irrequietezza si può pensare di aggiungere: Si può somministrare la tisana la sera per favorire un riposo tranquillo, aggiustando le percentuali delle erbe in questo modo: Tarassaco 20%, Carciofo 25%, Betulla 20%, Cardamomo 10%, Passiflora 25% Siccome è una tisana che “muove” e “rinfresca” potrebbero verificarsi episodi di scariche intestinali, che nei soggetti Yang potrebbero significare drenaggio di Calore in eccesso (feci maleodoranti), mentre è da usare con cautela in soggetti già deboli di Milza/Intestino o con carenza di Yang, per i quali si consiglia di utilizzare prima un tonico.  Bibiografia The Foundation of Chinese Medicine-Giovanni Maciocia (Elsevier 2015) Farmacologia cinese, La Fitoterapia – Lucio Sotte (l’altra medicina studio 31, 1992) Dispense Movimento Legno-Roberta Pozzi (SIAV) Veterinary Herbal Medicine-Wynn e Fougere (Mosby Elsevier 2007) Gudi Mayr Boninsegna SIAV

  • CORSO INTRODUTTIVO DI TUINA e SHIATSU PER PICCOLI ANIMALI

    25-26-27 ottobre 2025 (SHIATSU) 7-8-9 novembre 2025 (TUINA) Programma Shiatsu Venerdì 25 ottobre: Percezione, tatto e contatto: Esercizi di percezione corporea Esercizi di ascolto di sè e dell'altro Percezione del proprio campo energetico Esercizi di sviluppo della sensibilità manuale Sabato 26 ottobre: (Scambio di manovre tra i partecipanti) Sequenza sul dorso "Passeggiata" sul dorso da proni "Passeggiata" sul dorso da seduti Pressioni mantenute, perpendicolari e costanti Posizioni per favorire una corretta pressione Domenica 27 ottobre: (Manovre sul cane) Sequenza sul dorso "Passeggiata" sul dorso posizione "a sfinge" "Passeggiata" sul dorso posizione "seduta" "Passeggiata" sul dorso posizione "fianco " Pressioni mantenute, perpendicolari e costanti Posizioni per favorire una corretta pressione Programma Tuina Venerdì 7 novembre 2025: Introduzione al Tuina: cenni storici Cos’è il Tuina, come e perché funziona Principali manovre di Tuina (parte 1) Applicazione pratica delle principali manovre tra i partecipanti (parte 1) Sabato 8 novembre 2025: Principali manovre di Tuina (parte 2) Applicazione pratica delle principali manovre tra i partecipanti (parte 2) Apprendimento pratico di una sequenza base applicabile come trattamento generale di tutto il corpo Domenica 9 novembre 2025: Principali manovre di Tuina Applicazione pratica delle principali manovre sul cane da parte dei partecipanti Apprendimento pratico di una sequenza base applicabile come trattamento generale di tutto il corpo sull’animale in salute Durata (modalità week-end): Venerdì e sabato: 09:30-12.30 / 14:00-17:00 Domenica 9.30-13.30 Totale 32 ore valide per l’acquisizione di 32 SPC Sede del corso: Venerdì e sabato: Wave studio in Via Como, 25 - 20037 Paderno Dugnano (MI) Domenica: centro “La Fenice” a Senago (MI) Costo : 600 euro Aperto a medici veterinari con nozioni di medicina tradizionale cinese Termine iscrizioni: 25 settembre 2025 Finalità del corso: Il corso introduttivo di Tuina e Shiatsu permette agli allievi, di apprendere le basi teorico-pratiche di queste due discipline, in modo tale da poter effettuare determinate manovre sull’animale in salute in totale sicurezza. Verrà rilasciato un attestato di frequenza a chi avrà seguito entrambi i fine settimana. Il corso introduttivo verrà tenuto valido per accedere al percorso avanzato. Si chiede se possibile di portare il proprio cane la domenica di entrambi i week end. Docenti del corso di Shiatsu Monica Merlini, Roberta Pozzi Docenti del corso di Tuina Marcella Cavallo, Eliana Amorosi

  • SHIATSU ROBERTA POZZI, DVM – S.I.A.V.

    Lo Shiatsu (in giapponese shi = dita,  atsu = pressione) nasce in Giappone agli inizi di questo secolo come elaborazione di un altro tipo di trattamento manuale “l’Anma” il quale a sua volta deriva probabilmente dall’Anfà,  una delle tecniche del Massaggio Tradizionale Cinese (Tuina). Il Tuina costituisce una delle branche della MTC  il cui primo testo risale circa al 200 a.c. La pratica dello Shiatsu comprende e si avvale dell’utilizzo di 3 fattori: Il cuore  per consentire di entrare in contatto con l’animale per aiutarlo Il corpo  attraverso l’apprendimento di tecniche manuali specifiche La mente  per comprendere la natura delle disarmonie e favorirne il riequilibrio energetico Lo Shiatsu non è un massaggio, ma viene definito trattamento. È la capacità di aiutare l’altro attraverso un contatto fisico tra shiatsuca  e paziente che permette di far incontrare gli spiriti, lo Shen . La Domanda più frequente è  “ma lo Shiatsu a cosa serve? Che cosa cura? Per quali malattie è efficace?”. Di per sé la risposta risulterebbe difficile, ma se si analizza l’etimologia della parola “curare”  è “prendersi cura di”, allora la domanda diventerebbe “di chi o di che cosa si prende cura lo Shiatsu?” ; allora la risposta risulta più facile e più semplice: lo Shiatsu si prende cura dell’essere umano/animale. Lo Shiatsu come tutte le medicine energetiche vede l’essere vivente nella sua globalità e interezza che interagisce con le altre unità e con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda, e non come una macchina composta da varie parti che debbano funzionare individualmente, separatamente. L’oggetto dello studio dello Shiatsu e “l’armonia dell’essere vivente”  che si esprime con uno stato di salute psico-fisica. Il nostro termine di riferimento è l’animale sano dove l’energia circola in modo fluido, nutrendolo e vivificandolo. Questa energia si esprime all’esterno attraverso la “salute”. La malattia viene definita pertanto uno stato di “non salute”, contrariamente a quello che noi siamo stati educati a pensare, e cioè che sia la salute uno stato di non malattia. Lo Shiatsu è prezioso ma è solo un aiuto che non può svolgersi senza la collaborazione di chi lo riceve. Se l’animale su cui si deve intervenire non è predisposto ad accettare il nostro aiuto, il nostro trattamento può essere vano. Quando facciamo un trattamento ci prendiamo cura, diamo la spinta giusta al momento giusto e le cose cominciano a cambiare. Il nostro atteggiamento deve essere senza presunzione, ma con attenzione. Non per niente in seguito ad un ciclo di trattamenti energetici oltre a far scomparire il sintomo specifico si riacquista più energia, c’è un cambiamento di umore, di comportamento, gli animali vogliono uscire e muoversi di più, riprendono ad abbaiare. La malattia è una disarmonia tra micro e macrocosmo che con i trattamenti viene risolta ricreando armonia e equilibrio. Per cui si parte dal sintomo che è solo il mezzo, il punto di partenza che ci viene offerto per far che questo animale si rimetta in contatto con sé stesso, con ciò che in lui non funziona e che attraverso l’aiuto dato, può rimuovere l’ostruzione e gli sia permesso di riprendere i meccanismi generali dell’equilibrio energetico. In Cina esiste il detto “se dai ad un uomo un pesce lo sfami per un giorno, se gli insegni a pescare lo sfami per tutta una vita” . Con lo Shiatsu non si vuole solo sfamare per un giorno, ma insegnare a pescare dentro di sé. Si parte dal sintomo, poi dall’entità globale dell’animale facendo un’accurata diagnosi energetica. Scopo di un’accurata diagnosi energetica è l’individuazione delle caratteristiche uniche specifiche ed irripetibili che caratterizzano la turba energetica di un singolo individuo in un determinato momento. La diagnosi non deve essere un’ossessione. Lo Shiatsu prima di tutto è un lavoro di riequilibrio Energetico dove il Cuore in vuoto conduce le mani, che in un certo senso si muovono da sole facendo nello stesso tempo diagnosi e terapia. Ovviamente la capacità di ascolto e la manualità si affinano con il tempo e la pratica. Le basi teoriche di diagnosi e trattamento sono indispensabili, ma non sufficienti per poter comprendere e aiutare un essere vivente. È la nostra predisposizione al trattamento, come ci poniamo di fronte a chi ci chiede di aiutarlo; è la predisposizione, l’essere lì in quei momenti nel qui e ora, con la mente e il cuore in vuoto per poter vedere ciò che è nell’altro per aiutarlo. Contatto In un trattamento manuale sia esso Shiatsu o altro, si instaura un profondo rapporto con l’altro attraverso il contatto fisico. Le mani diventano dei sensori, antenne, veicoli di messaggi che si muovono da noi verso l’altro, instaurando una comunicazione non- verbale e non mentale che per questo risulta essere estremamente profonda e diretta. Lo Shiatsu è un trattamento energetico che si basa su delle pressioni statiche, mantenute e costanti su dei punti definiti tsubo  ( corrispondenti ai punti dell’agopuntura) eseguite con varie parti del corpo quali palmo, i pollici ed altre dita della mano, i gomiti, e le ginocchia. Ciò che differenzia lo Shiatsu dalle altre discipline energetiche che utilizzano le mani, è la pressione statica che viene effettuata secondo le seguenti 4 regole. Uso del peso : si usa il peso del proprio corpo e non la forza fisica, bilanciamento fra mano madre e mano che lavora. Portando l’energia quindi la pressione dal dan dien  inferiore verso il paziente. Usare il peso è andare verso il paziente non solo fisicamente ma anche come atteggiamento mentale (non si combatte il disturbo, ma si aiuta il paziente andando verso di lui) Staticità : pressione mantenuta costante. Una volta raggiunta l’intensità,desiderata ci si sofferma sul punto per un tempo variabile affinché riesca il punto a parlarci e non devono esserci variazioni di intensità. Viene definita “pressione ferma” Perpendicolarità : affinché si possa raggiungere il centro anatomico ed energetico della zona trattata Profondità : è una conseguenza delle tre precedenti. Se si lavora con uso del peso corretto con pressioni mantenute e costanti si raggiunge quella profondità adeguata di stimolazione energetica. Quando il punto sboccia sotto la nostra pressione si crea un vortice che attira maggiormente la nostra pressione. Nello Shiatsu si possono usare i piedi, i gomiti, le ginocchia, ma soprattutto la mano. La mano in MTC  è abbinata alla primavera (piedi legati all’autunno considerati come forte scarica di energia come uno scarico verso la terra), e quindi ad un’energia molto potente l’espansione del germoglio. Energia estremamente potente e vitalizzante. Si può usare tutta la mano con un’azione avvolgente per ampie zone. Tenar ipotenar per masse muscolari imponenti come le gambe zona paravertebrale. Pollice (il polpastrello) più usato preciso per punti, molto sensibile. Altre dita singole o due tre per addome faccia Il lavoro si svolge a due mani dove il peso del corpo è bilanciato. Una mano madre che sta ferma e una che lavora; il peso si sposta tra le due mani bilanciandosi senza usare la forza muscolare. L’aspetto Yang  è la mano che lavora, l’ Yin  e’ la mano madre che da sostegno Il mio stile segue la scuola “ Shiatsu xin ” di Franco Bottalo- Milano. A lui e a tutto il suo staff devo le mie umili conoscenze.   Xin  sta per cuore, è la capacità di “apertura del Cuore” intesa come capacità di aprirsi all’altro, accettando e rispettando i limiti che, l’altro pone al nostro intervento, accogliendo la sua richiesta di aiuto. Tutto l’insieme di tecnica, capacità di ascolto, conoscenze teoriche dell’ MTC  sono le basi essenziali per un trattamento Shiatsu. Solo allora potremmo lasciarci andare ad ascoltare (attraverso le nostre mani) ciò che si percepisce con il contatto. In quel momento le nostre mani ci condurranno nel trattamento sotto i dettami del cuore. Bibliografia : Insegnanti della scuola Xin a cura di Franco Bottalo" Il grande libro dello Shiatsu" Xenia Edizioni, Milano, 2003  Appunti del Corso triennale professionale di Shiatsu presso la scuola   "Shiatsu Xin Milano" di Franco Bottalo anno accademico 2003-2005

  • Il triplice riscaldatore in MTCV - Paderno Dugnano 1 Marzo 2025

    CONSULTA IL PROGRAMMA: materiale di archivio

  • Cannabis terapeutica in MTC: agopuntura e sistema endocannabinoide

    La Canapa: pianta millenaria storia e utilizzi L’ utilizzo della cannabis come pianta medicinale e non solo, è una pratica molto antica. La migrazione dei popoli dopo l’ultima era glaciale, ha favorito la diffusione dei suoi semi e la sua coltivazione. E’ interessante notare come nei diversi idiomi europei e asiatici, le parole che descrivono la pianta o parti di essa, sono tutte etimologicamente correlate. Ad esempio la parola canapa in inglese “hamp”  e  in tedesco “hanf”  sono etimologicamente affini alla parola greca “κάνναβις”,  al latino “cannabis”,  all’italiano “canpa”,  al russo  “konoplja”. Anche lingue non indoeuropee hanno parole simili come “qunnab” in arabo, “kendir”  in turco e “kanap'is ”  in georgiano, una lingua caucasica. La canapa fu ampiamente utilizzata per la sua fibra resistente, per produrre carta, tessuti, cibo per animali. In tutta Europa durante le Repubbliche Marinare, erano ricercate le vele e le corde per navi fabbricate in Italia, dove si coltivava la canapa migliore grazie al clima mediterraneo. Era altresì utilizzata come alimento e dalla spremitura dei semi si otteneva un olio per svariati utilizzi. Nonostante questa pianta fosse una materia prima così importante, la colonizzazione dell’India favorì l’introduzione del cotone e della juta come fibre che presto la sostituirono.  Ma è soprattutto dopo la Prima Guerra Mondiale con il progredire dell’industria di sostanze sintetiche che la canapa è andata in contro al suo declino. Nonostante ciò, rimase un prodotto versatile e interessante. Il padre dell’industria automobilistica Henry Ford, costruì un prototipo di auto costruito con fibra di canapa il cui motore era in grado di funzionare con  l’olio estratto dai semi di questa pianta. Non si fermò del tutto nemmeno lo studio e il suo utilizzo come medicinale. Negli anni Trenta il medico irlandese di nome William Brooke O’Shaughnessy , si ritrovò in India a studiare gli utilizzi terapeutici di questa pianta e ne rimase così affascinato da redigere il primo manuale medico europeo dedicato ai cannabinoidi.  Nello stesso periodo lo psichiatra Jacques Moreau trovò così incoraggianti i risultati ottenuti dall’utilizzo della cannabis per alcuni suoi pazienti, da sentire la necessità di portare un saggio alla comunità scientifica europea di allora. Nell’ Enciclopedia analitica di medicina pratica del 1924, vi è riportata una sezione che descrive l’utilizzo  dei cannabinoidi per trattare diverse patologie quali: i nsonnia, melanconia, delirium tremens, tubercolosi polmonare, morbo di Parkinson, ulcera gastrica, neuropatie, infiammazione cronica. Il vero e proprio declino dell’uso della cannabis avviene verso la fine degli anni Trenta soprattutto con l’avanzare del proibizionismo  per mano di William Randolph Hearst magnate dell’editoria con importanti interessi a favorire l’uso della cellulosa a discapito della canapa per produrre carta; anche Lammont Du Pont dell’ industria chimica ebbe forti interessi a proibire questa pianta per favorire i derivati del petrolio (Nylon, Licra, Naflon) che divennero i principali ingredienti per la produzione di oggetti di uso comune come calze, imballaggi, cordame etc. Volantino propaganda proibizionista. La Canapa e l’antica Cina la Cina è considerata uno degli epicentri più antichi del mondo della coltivazione della canapa. La cannabis sativa è stata coltivata in Cina per millenni per essere utilizzata come fibra, cibo e medicina. Nella letteratura cinese classica, comprese molte famose opere di filosofia, poesia, agricoltura e medicina sono descritti i biotipi di cannabis ricchi di fibre che erano ampiamente utilizzati per l'abbigliamento e la produzione di carta, corde e reti da pesca. Cesto (sinistra) e scodella di legno (centro) contenenti resti di canapa (destra) in una tomba di Yanghai, Cina, 2500 a.C. Il più antico testo di medicina del mondo , il Pen-ts’ao Ching, conserva la prima testimonianza dell’uso terapeutico della cannabis. Molto diffuso in Cina durante la tarda dinastia Han, nel II secolo d.C., questo antico libro descrive l’utilizzo della canapa per oltre 100 disturbi, studiati dall’ imperatore Shen-Nung , il padre della medicina cinese che visse  intorno al 2000 a.C. In questo libro è descritta la preparazione di un decotto con i fiori per i dolori reumatici, costipazione, disturbi ginecologici, vomito, diarrea ; una preparazione oleosa invece era ritenuta curativa per patologie della pelle, ulcere, ferite .  Le infiorescenze erano utilizzate anche per la preparazione di anestetici tant’è che ancora oggi, in cinese la parola anestesia   (麻 醉) è composta dal simbolo “cannabis” (麻) e “intossicazione” (醉). A partire dal I e II secolo d.C, in diversi testi tra cui il Shen Nong Ben Cao Jing,  note di medici famosi (Ming Yi, Bie Lu) descrivono così la cannabis: Sapore acre ed equilibrato. Avvantaggia i cinque visceri e discende il sangue e il freddo Qi (interpretata dall'autore Yang Huating   come vivifica il sangue). Il consumo eccessivo fa vedere 15 fantasmi e correre freneticamente. Il consumo prolungato libera lo spirito leggero e alleggerisce il corpo. E’ in grado di rompere gli accumuli, alleviare l'impedimento e  disperdere il pus. Nella Great Encyclopedia of Chinese Medicinals si afferma che il mafen (nome antico del fiore di cannabis) ha le seguenti capacità curative: Dissipa il vento. Allevia il dolore e calma la tetania. Tratta la gotta. Tratta l’insonnia e la tosse. Nell’ Illustrated Classic of Materia Medica ( Tu Jing Ben Cao ) del 1070 d.C è descritta una preparazione di cannabis per il trattamento del “vento tossico che invade il midollo” , un forte dolore che inibisce il movimento.  Cannabis: fitocannabinoidi e sistema endocannabinoide  La canapa è una pianta a ciclo annuale con un’altezza variabile tra 1,5 e i 5 metri. La pianta femminile è quella prediletta per la sua capacità di produrre un alto contenuto di cannabinoidi. Infatti, completato il processo di maturazione, il fiore si ricopre di tricomi ghiandolari dove si concentrano cannabinoidi e terpeni. Con il termine cannabinoidi si fa riferimento ad un gruppo di composti terpenofenolici contenuti nella Cannabis sativa. Essi sono idrocarburi aromatici con natura lipofila. Le diverse varietà genetiche di cannabis possono contenere percentuali molto diverse di cannabinoidi, in particolare THC e CBD (da < 0,5 % a >20%). Tra i costituenti non cannabinoidi vi sono i terpeni , idrocarburi aromatici responsabili del profumo, del colore  e del sapore caratteristico di ogni pianta. Se ne contano più di centoquaranta e hanno una vasta gamma di attività biologiche tra le quali la funzione di modulazione (potenziamento o mitigazione) degli effetti dei fitocannabinoidi. Negli ultimi anni sono state loro riconosciute proprietà antimicrobica, antifungina, antivirale, antiparassitaria, analgesica, antinfiammatoria, antitumorale. Nei mammiferi, uccelli, anfibi, pesci, nei ricci di mare, nei molluschi e nelle sanguisughe è stato identificato un sistema deputato al mantenimento dell’omeostasi dell’organismo definito Sistema Endocannabinoide. Un sistema vecchio di milioni di anni dato dall’insieme dei recettori per i cannabinoidi della pianta e per i cannabinoidi prodotti dall’organismo; da enzimi deputati alla loro sintesi e al loro catabolismo nonché di geni che li codificano. Gli endocannabinoidi  sono sostanze prodotte dall’organismo derivanti da acidi grassi polinsaturi. Il primo ad essere stato scoperto è AEA (anandamide) il quale agisce come agonista parziale   dei recettori CB1 e CB2. Il più noto però è la PEA (palmitoiletanolamide)  che possiede una debole affinità per i recettori cannabinoidi ma ha un ruolo importante definito “entourage”. La sua funzione principale è quella di inibire l’enzima responsabile della degradazione degli endocannabinoidi. In questo modo permette di aumentare sia livelli endogeni di AEA  sia l’azione di quest’ultimo con i recettori CB1 e CB2. Tali recettori sono localizzati sia a livello del sistema nervoso centrale (CB1) sia nel sistema nervoso periferico (bulbo olfattivo, ippocampo, cervelletto, gangli della base, corteccia cerebrale, amigdala, ipotalamo, talamo, tronco encefalico, sostanza grigia, midollo). I CB2 risultano localizzati soprattutto nel sistema immunitario e solo in misura minore nel sistema nervoso. Proprio l’affinità dei composti (THC e CBD) della cannabis per questi recettori, ha reso questa pianta un medicinale per diverse patologie: Trattamento del dolore neuropatico. Il THC deprime l’allodinia meccanica e termica (studio su roditori). Epilessia. Dolore osteoarticolare. Stomatite cronica del gatto. Nausea, vomito e regolazione dell’appetito. La cannabis è anche in grado di inibire la proliferazione delle cellule tumorali, stimolando l’autofagia e l’apoptosi. Ansia, stress, comportamenti compulsivi. Osteoartrosi (E’ stato dimostrato che i recettori per i cannabinoidi sono espressi nei sinoviociti, condrociti, cellule ossee e cellule infiammatorie suggerendo un ruolo immunomodulatore e autoprotettivo da parte del sistema endocannabinoide nelle patologie articolari ). Agopuntura e sistema endocannabinoide Agopuntura e sistema endocannabinoide sono profondamente connessi tra loro e si influenzano a vicenda. Molti sono gli studi su modelli animali nei quali l’elettroagopuntura  in determinati punti, scelti secondo la medicina tradizionale cinese per trattare nello specifico alcune patologie, ha influenzato l’espressione dei recettori CB1 e/o CB2 dei cannabinoidi. L’agopuntura quindi agisce stimolando il sistema endocannabinoide il quale a sua volta modula la risposta antinfiammatoria e antidolorifica dell’organismo. Tra i vari studi pubblicati, di particolare interesse quello in cui si è utilizzata l'EA nel trattamento di ratti con ischemia cerebrale. In questo studio è emerso che l’EA conferisce neuroprotezione perché stimola la mobilizzazione di endocannabinoidi nel cervello attivando i recettori CB1. In uno studio sull’ emicrania è emerso che il pretrattamento con EA sovraregola l'espressione del recettore CB1 con un effetto antinfiammatorio. In uno studio sull’’ endotossemia, il pretrattamento con EA di ST36 (Zusanli) ha indotto la liberazione di citochine e aumentata l’espressione del recettore CB2. Ancora, nello studio dell’ artrite, l’uso dell’EA in LI4 (Binao), LI11 (Quchi), ST36 (Zusanli), ST44 (Neiting) ha prodotto un effetto antinfiammatorio e anti nocicettivo aumentando inoltre l’espressione genica dei recettori CB1 e CB2. Per quanto riguarda lo studio dell’EA nella dermatite allergica, il trattamento di ST36 (Zusanli)  ha aumentato l'espressione dei recettori CB2 nei mastociti. Citando altri studi interessanti, l'uso dell'EA sui ratti con iperalgesia da artrite su ST36 (Zusanli) e BL60 (Kunlun) ha portato marcati miglioramenti sul dolore e ha indotto un aumento dell'espressione dei recettori CB1. Interessante notare che in questo studio è stato anche utilizzato un inibitore di questi recettori che ha causato un peggioramento dell'efficacia dell’EA. Anche nello studio dell’ IBD si è visto che l'utilizzo dell'EA su BL25 (Dachangshu) ha ridotto l'espressione dei macrofagi e aumentato l'espressione dei recettori CB2 nei tessuti del colon infiammati. Inoltre il blocco dei recettori CB2 ha causato una riduzione dell'azione antinocicettiva e antinfiammatoria dell'EA. Concludendo, se l'agopuntura è in grado di aumentare l'espressione dei recettori per i cannabinoidi, essa potrebbe favorire l'efficacia di un trattamento terapeutico a base di fitocannabinoidi nelle patologie per cui è già nota la loro efficacia. Questa considerazione seppur teorica crea un presupposto che apre alla ricerca e alla necessità di futura sperimentazione dell’uso sinergico di cannabinoidi e medicina tradizionale cinese come risposta al crescente bisogno di un approccio medico multimodale soprattutto nelle patologie croniche in medicina veterinaria. Bibliografia La canapa nella medicina cinese, una pianta dalle radici millenarie. (2022, aprile/giugno). Be Leaf magazine , p. 44-45. Delane Viana Gondim, J. C. (2012). CB1 and CB2 contribute to antinociceptive and anti-inflammatory effects of electroacupuncture on experimental arthritis of the rat temporomandibular joint. Canadian Journal of Physiology and Pharmacology . E. Joseph Brand, Z. Z. (2017). Cannabis in Chinese Medicine: Are Some Traditional Indications Referenced in Ancient Literature Related to Cannabinoids? Frontiers in Pharmacology . Fabio Firenzuoli, F. E. (2015). Cannabis Erba Medica.  Edra. He Zhu, H.-C. X.-P.-X.-F.-Y.-Y.-Q. (2019). Inhibition of GABAergic Neurons and Excitation of Glutamatergic Neurons in the Ventrolateral Periaqueductal Gray Participate in Electroacupuncture Analgesia Mediated by Cannabinoid Receptor. Sec. Perception Science . Hong Zhang, W. H.-F.-Z.-M.-Q.-Y.-Y.-S.-H.-L.-L. (2022). Electroacupuncture Reduces Visceral Pain Via Cannabinoid CB2 Receptors in a Mouse Model of Inflammatory Bowel Disease. Fronties in Pharmacology . LinChen, J. F.-h.-L. (2009). Endogenous Anandamide and Cannabinoid Receptor-2 Contribute to Electroacupuncture Analgesia in Rats. The Journal of Pain , 732-739. Rocca, G. d. (2019). Sistema endocannabinoide e cannabis terapeutica.  Poletto Editore. Tao Chen, Y. X. (2018). Electro-acupuncture Pretreatment at Zusanli (ST36) Acupoint Attenuates Lipopolysaccharide-Induced Inflammation in Rats by Inhibiting Ca2+ Influx Associated with Cannabinoid CB2 Receptors. Inflammation . Yin Shou, Y. Y.-S.-Q.-B.-M. (2013). Electroacupuncture Inhibition of Hyperalgesia in Rats with Adjuvant Arthritis: Involvement of Cannabinoid Receptor 1 and Dopamine Receptor Subtypes in Striatum. Biological Values of Acupuncture and Chinese Herbal Medicine: Impact on the Life Science Zhigang Wang, M. L. (2019). Electroacupuncture inhibits mast cell degranulation via cannabinoid CB2 receptors in a rat model of allergic contact dermatitis. Acupuncture in Medicine , 348–355.

  • Intenzionalità di guarigione: l’equilibrio dell’Agopuntore

    (Massimo Barilli, DVM) Lo scorso settembre si è tenuto a Firenze il 25°Congresso Internazionale S.I.A.V. e tra le comunicazioni brevi ho portato la relazione intitolata “Intenzionalità di Guarigione: l’equilibrio dell’Agopuntore”. Lo scopo di questo lavoro era quello di analizzare l’intenzionalità di guarigione dell’Agopuntore durante una seduta di agopuntura secondo la Medicina Tradizionale Cinese per migliorare eventualmente l’efficacia della terapia stessa. Volendo entrare in profondità per analizzare questo aspetto della seduta di agopuntura si sono aperte porte del tutto inaspettate come la fisica quantistica, la psicologia, la filosofia e perché no anche la spiritualità. L’agopuntura , come sappiamo, è a tutti gli effetti una medicina energetica . In Medicina Tradizionale Cinese (MTC) l’energia assume diverse denominazioni a seconda di quali parametri vengono considerati ma, nonostante questo, possiamo dire che l’energia è comunque unica. Se in oriente l’energia ha da sempre assunto una connotazione di assoluta normalità, in occidente la situazione è da sempre stata molto diversa. In occidente, infatti, soprattutto nell’800, si è radicata la visione meccanicistica e riduzionista della scienza secondo la quale tutto, compresa l’energia, deve essere misurabile, quantificabile e ripetibile. Questa visione della scienza ha avuto credito f ino agli inizi del ’900 quando la teoria quantistica e la relatività hanno rivoluzionato il mondo scientifico. La teoria quantistica ha cambiato radicalmente la concezione di energia. In quel periodo famosi fisici hanno scoperto che negli spazi sub-atomici, apparentemente vuoti, la materia si manifesta in campi di possibilità (Campo Energetico Unificato o Campo Punto Zero) dove le particelle comparivano e sparivano senza un motivo ben preciso. Addirittura gli scienziati constatarono che i fotoni o quanti di energia si trasformavano in particelle e quindi in materia quando c’era la presenza di un Osservatore. Il Campo Energetico Universale è stato anche denominato Mente Universale (C.G.Jung) o Mente non Locale (W. Pauli). Nel singolo essere umano o animale il Campo Energetico Unificato viene denominato Mente Individuale come espressione psicologica individuale di una entità mentale più vasta. Nel soggetto animale, quindi, il CEU viene detto Campo Energetico dell’Organismo (CEO) o Biocampo ed è in diretta connessione con il Campo Punto Zero Universale. Rupert Sheldrake negli anni ’80 ha dimostrato che il Biocampo individuale è connesso e in risonanza con tutti i Biocampi esistenti dando origine alla Mente Estesa . Il fisico Amit Goswami all’inizio degli anni 2000 ha affermato che la Coscienza, strettamente collegata alla Mente , è a tutti gli effetti uno stato quantistico che, in quanto tale, permea tutti gli esseri viventi e non (Coscienza Universale) . La Coscienza Soggettiva, quindi, comunica direttamente con la Coscienza Universale e con le Coscienze di tutti gli esseri viventi. Il filosofo americano contemporaneo John Searle sostiene che la Coscienza dell’uomo (soggettiva) va dove è diretta l’Intenzione cioè la capacità di rivolgere l’attenzione verso un oggetto. Il pensiero di John Searle si adatta perfettamente all’atto dell’agopuntura poiché nel momento in cui l’agopuntore infigge l’ago con intenzione c’è un’immediata connessione tra la Coscienza del terapeuta e quella del paziente oltre che con l’agopunto stesso. Il fisico informatico Federico Faggin parla di Unità di Coscienza composta da Coscienza, Identità e Libero Arbitrio. Il Libero Arbitrio esprime l’Intenzione e lo scopo dell’organismo e collega il suo stato interiore alla realtà esteriore. Per rendere efficace questo momento il terapeuta deve essere in grado di esercitare una centratura di sé stesso con l’aiuto di pratiche come, per esempio, la Meditazione, il Qi Gong e il Tai Chi. Le pratiche appena citate preparano il soggetto, nel nostro caso l’agopuntore, ad avere presenza mentale, consapevolezza e intenzionalità di guarigione del paziente. Bibliografia : Gioacchino M. Pagliaro “Intenzionalità di guarigione” Ed. Amrita Bologna 2021 F. Capra “Il punto di svolta” Feltrinelli, Milano 1984 F. Fracas “Il mondo secondo la fisica QuanAsAca” Sperling e Kupfer, Milano 2017 R. Sheldrake “La mente estesa” Apogeo, Milano 2006 A. Goswami “Illuminazione QuanAca” Ed. Mediterranee, Roma 2007 J. Searle “Mente, cervello, Intelligenza” Bompiani, Milano 1985 E. Paolelli “Neuro-QuanAsAca” Nuova IPSA Editore G. M. Pagliaro “Mente, meditazione e benessere” Tecniche nuove Ed. J P Kransensky “La meditazione taoista Ch’an” Mediterranee Ed. F. Faggin “Irriducibile” Ed. Mondadori

  • XXVI GIORNATA STUDIO DI AGOPUNTURA VETERINARIA S.I.A.V.Barzanò (LC) – 2 Marzo 2024 (Italia)

    IL GROSSO INTESTINO IN MTCV Materiale post incontro: Il grosso intestino in MTCV (Relazione di G. Brambila ) L'attivazione energetica dell'intestino crasso (Relazione di Monica Merlini ) Funghi medicinali Aoategno del grosso intestino (Relazione di Claudia Pislor ) Video parte 1 Video parte 2 Video parte 3

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